Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Malagò: «Una sconfitta di tutti il caso Vicenza»

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Giornata ricca di appuntamen­ti, quella di ieri, per il presidente del Coni Giovanni Malagò, diviso fra diversi impegni nella sua «toccata e fuga» padovana. Nell’Aula Magna del Bo ha premiato 62 atleti, tecnici, dirigenti e società sportive di tutte le province del Veneto in occasione del Galà dello Sport, indetto dal Coni regionale. Il numero uno del Coni italiano, ha dedicato qualche pensiero in libertà alla spinosa situazione della Federcalci­o italiana e alla candidatur­a del presidente dell’Assocalcia­tori Damiano Tommasi alla presidenza del massimo organismo calcistico. «Non dirò se i candidati mi sembrano adatti — ha sorriso Malagò — quello che è palese è che non mi sembra ci sia unitarietà di intenti, quindi molti dei buoni presuppost­i da cui eravamo partiti si sono vanificati». Malagò ha pure toccato l’argomento della grave crisi del Vicenza. «Il problema della terza serie italiana — ha detto — è molto sentito e serio. Se non esistono mecenati che mettono i soldi nelle squadre, il conto economico non sta in piedi. E per quanto riguarda il Vicenza, è una società storica, è impression­ante quello che ha alle spalle. È un grido di dolore per tutti, e da questa storia usciamo tutti sconfitti». Parole significat­ive, che si sono accompagna­te a un veloce excursus sugli straordina­ri risultati dello sci azzurro a Bad Kleinkirch­eim e ai Mondiali di sci alpino in programma a Cortina nel 2021. «Pensiamo a una cosa alla volta — ha detto il numero uno del Coni — ci godiamo questo straordina­rio inizio di 2018 con il tris di Brignone, Goggia e Fanchini in discesa libera che, a mia memoria, non ha precedenti. Ed è forse un segnale beneaugura­nte per il nostro sport in questo anno appena cominciato. Per tutto il resto ci sarà tempo e modo per prepararci al meglio al grande appuntamen­to di Cortina 2021 che vedrà ancora il Veneto, da sempre una terra di eccellenze sportive, protagonis­ta». Raggiante il presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle: «La presenza di Malagò — ha detto — attribuisc­e ancora maggior lustro a questo Gala. Giusto tributo ad atleti e dirigenti che hanno scritto e scrivono pagine importanti dello sport». (d. c.)

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