Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Candidati leghisti oggi dal notaio Pd, i big in corsa nell’uninominal­e

Giallo sul seggio (forse due) alla «quarta gamba». Tosi nel proporzion­ale a Verona

- di Marco Bonet e Martina Zambon

Depositati i simboli, resta ai partiti ancora una settimana per decidere chi candidare e dove, il più arduo dei compiti per i segretari alle prese con le richieste dei big, a caccia della conferma, e quelle della base, che invece spinge per il rinnovamen­to.

Lega

Accusati da alcuni colonnelli di gestire la faccenda un po’ troppo in segreto, in un continuo gioco di rimpallo con i segretari provincial­i che a loro volta dicono di sapere poco niente, il presidente della Liga Massimo Bitonci e il segretario Gianantoni­o Da Re hanno dato appuntamen­to agli aspiranti parlamenta­ri oggi, nella sede di Noventa Padovana, perla firma dell’accettazio­ne della candidatur­a davanti al notaio. Do pola chiusura dell’accordo a livello nazionale, infatti, nel centrodest­ra inizia a comporsi il quadro pure a livello locale e al Carroccio dovrebbero spettare 16 o 17 collegi sicuri nell’uninominal­e. La metà, per le quote rosa, sarà appannaggi­o delle donne: corrono l’uscente Stefani, le sindache Fantuz, Colmellere, Fregolent e Lazzarini, la vicepresid­ente del partito Andreuzza, la consiglier­a comunale a Verona Bocchi, l’eurodeputa­ta Bizzotto. In quota azzurra, invece, oltre allo stesso Bitonci, i segretari provincial­i Ostellari, Coin, Paternoste­r e Vallotto, l’uscente Busin, l’ex senatore Franco e l’ex assessore regionale Manzato.

Forza Italia

Da ieri anche il coordinato- re regionale di Forza Italia Adriano Paroli è rinchiuso in conclave, anche qui in gran segreto perché i posti (sempre nell’uninominal­e) sono 8, forse 9, molti saranno gli scontenti ed è meglio non alimentare malumori prima del tempo. Per la quota rosa si parla delle uscenti Milanato e Casella ti( ora alCsm),dell’ e uro parl amen tareGard in i,d ell’ assessore regionale Dona zz an;tragliu omini, i nomi sono quelli di sempre:gl ius ce ntiGh ed in i, Brunetta, Marine Zanettin (pure lui ora al Csm), il vicecoordi­natore Cortelazzo, l’ex deputato Paniz.

Fdi e «quarta gamba»

Per Fratelli d’Italia resta in pole Sergio Berlato, mentre il secondo seggio scaturito dall’accordo nazionale potrebbe andare a Maria Cristina Caretta, braccio destro di Berlato nell’associazio­ne di cacciatori Acv, oppure a Marina Buffoni, ex assessore comunale a Padova. Poi c’è il caso «Noi con l’Italia», tutto da decifrare. Da Re e Paroli insistono nel dire che la «quarta gamba» del centrodest­ra non avrà neppure uno dei 28 seggi blindati del Veneto, secondo lo schema 17-9-2 che vi abbiamo appena illustrato. L’accordo di coalizione chiuso a Roma venerdì sera tra Tajani, Giorgetti e La Russa, però, pare preveda nella nostra regione, nell’ambito della ripartizio­ne nazionale tra le quattro forze, un posto sicuro già destinato all’ex viceminist­ro dell’Economia Enrico Zanetti. Non solo: un secondo potrebbe scattare nel caso in cui cadesse qui uno degli ulteriori 10 posti promessi da Ber l us co ni a i centristi, a discapito di Forza Italia. In questo caso, a contenders­elo sarebbero il presidente dell’Udc Antonio De Poli (che visto il ruolo nazionale potrebbe però essere candidato pure fuori regione) e l’ex senatrice Patrizia Bisinella in quota Tosi, visto che l’ex sindaco di Verona correrà, con buone probabilit­à di farcela, come capolista nel proporzion­ale a Verona.

Pd

Detto che il Movimento Cinque Stelle presenterà i vincitori delle Parlamenta­rie oggi a Pescara, resta da capire quel che succede nel Pd. I nodi delle candidatur­e di corrente, Martella-Camani per Orlando (col primo che necessiter­ebbe di un’apposita deroga avendo già fatto quattro legislatur­e) e Romeo per Emiliano, ancora non sono stati risolti. I nomi in campo, dunque, rimangono quelli già circolati: Rotta, Moretto, Sbrollini, Puppato in quota rosa (sembra invece definitiva­mente out Rubinato, che ha declinato l’invito del trentino Dellai a candidarsi nella sua Civica Popolare); Baretta, De Menech, Zan, Santini, Crivellari tra gli uomini. Tramontata l’idea di candidare qui il ministro dell’Interno Minniti, difficilme­nte in Veneto, dove si rischia il cappotto del centrodest­ra, verranno catapultat­i big nazionali. Sembra invece certo che i big locali, che avranno il posto sicuro da capilista nel proporzion­ale, dovranno correre anche nei relativi collegi uninominal­i, ringrazian­do per la fiducia mettendoci la faccia là dove la

mission è davvero impossible.

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Lega Massimo Bitonci, ex sindaco di Padova, fra i candidati in pectore praticamen­te certi La coalizione del centrodest­ra

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