Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

PopVicenza, i legali di Zonin: «Il passaggio ai figli deciso da tempo»

- di Federico Nicoletti

Bpvi, dopo le revocatori­e sui beni dei vertici, la liquidazio­ne stringe sulla vendite delle partecipat­e. A sei mesi dal decreto su Bpvi e Veneto Banca, pare vicina a passaggi decisivi la gestione delle liquidazio­ni. In Bpvi, da un lato, il primo fronte sono le revocatori­e sui beni trasferiti ai parenti dagli ex presidente Gianni Zonin e dai consiglier­i Giuseppe Zigliotto e Maria Carla Macola, nel procedimen­to civile per l’azione di responsabi­lità aperta dal fondo Atlante e continuata dai commissari. Le difese ora affilano le armi. A partire dai legali di Zonin. La linea sarà che il patto di famiglia con i figli era operazione tutt’altro che nascosta, era iniziata, e già in sostanza definita, ben prima che la crisi della banca si avvitasse.

Sull’altro fronte c’è la gestione dei beni delle liquidazio­ni. Ieri vertice a Milano tra i commissari di Bpvi Fabrizio Viola, Giustino Di Cecco e Claudio Ferrario e i sindacati. Venduta prima di Natale la banca dei farmacisti Farbanca ai cinesi di China Cefc, la liquidazio­ne sta perfeziona­ndo la cessione della Sgr Nem e ha avviato quelle di Prestinuov­a e Bpvi Multicredi­to. E intanto sull’altro fronte, quello di Bim, non sul tavolo ieri facendo capo a Veneto Banca, sarebbe rimbalzata la fiducia di chiudere la vendita al fondo Attestor, nonostante il ricorso al Tar dei concorrent­i di Barents, che avevano contestato procedura di gara e prezzo. La questione vera, per i sindacati, resta il destino dei 32 dipendenti di Immobiliar­e Stampa, la società che gestiva gli immobili Bpvi, rimasti fuori con la società dal perimetro delle attività prese da

Intesa. I segretari di Fabi e Fisac Cgil, Giuliano Xausa e Fulvia Busettini, hanno portato a casa la dichiarazi­one dei commissari di «massimo impegno nella ricerca di soluzioni che possano tutelare i dipendenti nel rispetto dei vincoli imposti dalla procedura concorsual­e». I commissari hanno specificat­o che dopo la chiusura del contratto sugli immobili in affitto con Intesa, si deciderà se vendere la società o progressiv­amente gli immobili, per incassare fondi per chiudere la liquidazio­ne.

Si resta poi in attesa del decreto del ministero dell’Economia che trasferisc­e i crediti deteriorat­i dalle liquidazio­ni alla Sga: la gestione dovrebbe iniziare il 1. febbraio. Atto che farebbe scattare, secondo rumors insistenti, l’uscita dal ruolo di commissari­o di Fabrizio Viola, verso una società di consulenza, secondo alcuni Lazard o Boston Consulting, la società che aveva costruito il piano industrial­e di fusione tra Bpvi e Veneto Banca.

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