Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pedemontana, paura per un operaio Un tondino gli trapassa la gamba
L’uomo è caduto in una buca di fondazione: per tagliare lo spuntone sono arrivati i pompieri
Scivola all’indietro sul ghiaccio in un cantiere e si infilza la coscia con un tondino di ferro. Un operaio edile pugliese di 52 anni ieri mattina è stato vittima di un grave infortunio sul lavoro all’interno dell’area di cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta. L’uomo è ricoverato all’ospedale di Santorso nel reparto Rianimazione, la lesione è grave ma non sarebbe in pericolo di vita.
L’incidente è avvenuto di primo mattino nell’area della futura superstrada a pedaggio. Secondo la ricostruzione fatta dallo Spisal dell’Usl 7 il 52enne, nativo di Gravina di Puglia e dipendente della ditta Preve Costruzioni spa di Roccavione (Cuneo), poco dopo le 8 stava percorrendo una passerella in legno sopra una fossa fonda poco meno di un metro. Ad un tratto, a causa del ghiaccio formatosi durante la notte e ancora presente sulla passerella, l’uomo è scivolato cadendo all’indietro e finendo a terra.
Nella caduta un tondino di ferro, un’asta con un diametro di 16 millimetri, ha perforato parte per parte la coscia destra dell’operaio. L’uomo ha gridato aiuto, sopraffatto dal dolore, e subito lo hanno raggiunto altri colleghi di lavoro. Qualcuno di loro ha chiamato i soccorsi, mentre altri hanno cercato di calmarlo. L’operaio, ferito gravemente, non poteva essere portato via senza rimuovere dal terreno l’asta metallica: per riuscire a tirarlo fuori dalla fossa quindi è intervenuta una squadra di vigili del fuoco, i pompieri hanno tagliato l’asta di ferro e liberato lo sfortunato operaio, che è stato affidato allo staff di un’ambulanza del Suem.
Appena il ferito è stato stabilizzato – fortunatamente il tondino metallico, pur trapassando l’arto da parte a parte, non aveva leso organi vitali – il personale medico lo ha trasportato all’ospedale di Santorso, dove è tutt’ora ricoverato.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Schio e i tecnici dello Spisal dell’azienda sanitaria, ai quali spetterà ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e stabilire se ci sono responsabilità da parte della ditta di cui l’operaio ferito è dipendente, oltre che del consorzio Sis, vincitore del project financing e realizzatore dell’infrastruttura.
Il cantiere di Malo della Pedemontana comprende il traforo sotto la dorsale di Priabona: l’opera da sei chilometri sarà la più importante di tutto il tracciato della Pedemontana, 94 chilometri di nastro asfaltato da Spresiano, nel Trevigiano, a Montecchio Maggiore. Proprio lo stesso cantiere di Malo, poco meno di due anni fa, il 19 aprile 2016, è stato teatro di un altro gravissimo infortunio sul lavoro. Quel giorno un operaio messinese di 54 anni, Sebastiano La Ganga, è rimasto ucciso nell’imbocco del tunnel maladense, a circa 300 metri di profondità.
La Ganga era alla guida di un mezzo scavatore e stava rimuovendo dei detriti fatti saltare con una mina quando dei sassi dalla volta gli sono caduti addosso, schiacciandolo nella cabina del mezzo pesante. La tragedia aveva spinto la procura di Vicenza ad aprire un’indagine per omicidio colposo sfociata nel sequestro dell’imbocco del traforo.