Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bonus bebè alla Brazzale Per le mamme e i papà arriva uno stipendio in più E i dipendenti fanno più figli

- di Marco de’ Francesco

Nomi che circolano sul web, come quelli dei vip. Giovanni, Matilde, Alice, Sofia, Jennifer e tanti altri, sino a quota 35. Sono i venuti al mondo nel 2017 tra le famiglie legate, per questioni di lavoro, alla Brazzale di Zané, storica azienda lattiero-casearia del Vicentino, ma con un piede in Moravia. Quelli del marchio Alpilatte, Brazzale e Gran Moravia; e i pionieri del consorzio Grana Padano, che dagli anni Cinquanta è quasi un nome comune per indicare un tipo di formaggio. L’azienda, 150 milioni di fatturato, funziona e si espande; e si dà da fare con il welfare. Nel marzo dell’anno scorso, la notizia del «bonus bebé», che si traduce in questa formula: uno stipendio in più a chi fa figli. Quindi, circa 1.500 euro per i dipendenti italiani e circa 25mila corone (un migliaio di

euro) per quelli della Repubblica Ceca. Ora, vedendo le cose da fuori, sembra che l’incentivo abbia funzionato. A fine anno qualcuno ha fatto i conti, e ciò che risulta è che nel 2017 sono nati 15 bambini in Italia e 20 in Moravia. Non male per una popolazion­e complessiv­a di 553 dipendenti (238 in Italia e 315 all’estero); e soprattutt­o considerat­a la crisi di natalità che da qualche anno affligge lo Stivale.

Culle piene alla Brazzale? Secondo il presidente Roberto Brazzale, non esiste una relazione netta fra bonus e boom delle nascite. «I figli li avrebbero fatti lo stesso – afferma – perché non si fanno a seguito di un incentivo. E non è un nostro compito, quello di ripopolare il Paese. Noi volevamo lanciare un messaggio: il collaborat­ore, la collaborat­rice devono sapere che il loro disegno di paternità e maternità è centrale. Insomma, l’idea era quella di creare un clima favorevole ai nuovi nati e alle loro famiglie». Il bonus non è stato concesso a seguito di accordi con i sindacati. «È una materia – continua Brazzale – che secondo me esula dalle normali relazioni con i rappresent­anti dei lavoratori. Da questo punto di vista, noi andiamo avanti per la nostra strada». Se c’è un problema, è che il bonus è tassato. «Sarebbe meglio che non lo fosse – afferma il presidente – ma questo non dipende da noi. C’era pure una proposta di legge, ma le cose, per ora, non sono andate bene». Il bonus è concesso anche se si tratta del secondo figlio o in caso di adozione.

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Neonati Nel 2017, tra Italia e Moravia, sono nati 35 bimbi

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