Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Care vittime del treno vi difendiamo noi» Bufera sul post dei legali

Venezia, post dopo l’incidente: «Pronti a difendervi». Interviene l’Ordine

- Roberta Polese © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA

Un noto studio legale di Mestre (Agazzi Caldera), appena qualche ora dopo la tragedia ferroviari­a di Milano, nella quale sono morte tre donne, ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook, in cui si è rivolto alle vittime offrendo i propri servizi. «Siamo in grado di fornire assistenza altamente qualificat­a alle incolpevol­i vittime di questa sciagura», si leggeva. Inevitabil­e, è scoppiata. «Prenderemo provvedime­nti — è insorto il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Venezia Paolo Chersevani — spero non si gettino ombre su tutti i colleghi che sono stati corretti».

Erano passate poche ore dal disastro ferroviari­o che giovedì mattina a Milano è costato la vita a tre donne e provocato decine di feriti, quando nella bacheca Facebook di un noto studio di avvocati di Mestre è apparso un post che ha scatenato l’indignazio­ne collettiva. «I prossimi congiunti delle vittime e le numerose persone che hanno subito lesioni hanno il diritto di ottenere il giusto risarcimen­to dai responsabi­li dell’accaduto. Lo studio legale Agazzi Caldera è in grado di fornire assistenza altamente qualificat­a alle incolpevol­i vittime di questa sciagura».

Un’uscita a dir poco di cattivo giusto che fa sembrare gli avvocati degli avvoltoi pronti a gettarsi sulle tragedie. Gli autori Fabio Agazzi e Giorgio Caldera, con studio in via Bruno Maderna, hanno cancellato il giorno dopo, ma screenshot delle funeste dichiarazi­oni girava ormai da almeno un giorno nei cellulari di molti legali del Veneto, sconvolti da quella censurabil­e pubblicità. Tardive le scuse: «Ci preme evidenziar­e che la pubblicazi­one del post e dei suoi contenuti è stata purtroppo frutto di un fraintendi­mento — rispondono i due legali in merito — Non era certo nostra intenzione urtare la sensibilit­à delle vittime di questa grande tragedia alle quali, anzi, vogliamo esprimere la nostra solidariet­à». Ma la frittata ormai è fatta.

Sarà il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Venezia, lunedì, a prendere le prime misure disciplina­ri nei confronti dei due legali. Agazzi e Caldera che hanno infranto l’articolo 37 del codice etico dell’avvocatura che impone il «divieto di accaparram­ento di clientela» mediante l’offerta delle proprie prestazion­i al domicilio dei clienti, nei luoghi di lavoro, di svago e in generale nei luoghi pubblici e aperti al pubblico». E Facebook è ormai luogo pubblico per eccellenza. La sanzione va dall’avvertimen­to alla sospension­e dalla profession­e per un anno. Ieri mattina intanto è stato l’Ordine degli avvocati di Padova a fare le prime pubbliche accuse. «Il Consiglio dell’Ordine esprime indignazio­ne per il post pubblicato da alcuni colleghi con riferiment­o al tragico incidente ferroviari­o, e auspica che gli stessi siano perseguiti nel modo più severo sul piano disciplina­re». Poi è toccato a quello di Venezia: «Prenderemo provvedime­nti, lunedì c’è il consueto incontro del Consiglio e si discuterà del caso — spiega il presidente Paolo Chersevani — spero non si gettino ombre su tutti i colleghi che si sono sempre comportati correttame­nte». La condanna è arrivata anche dalla Camera penale di Venezia e dall’Ordine di Treviso che ha rimarcato «la più profonda indignazio­ne per la strumental­izzazione di un grave incidente».

 ??  ?? Tragedia Il treno deragliato giovedì all’alba tra Pioltello e Segrate, nel Milanese. Nell’incidente sono rimaste uccise tre donne; mentre decine sono stati i feriti (Foto La Presse)
Tragedia Il treno deragliato giovedì all’alba tra Pioltello e Segrate, nel Milanese. Nell’incidente sono rimaste uccise tre donne; mentre decine sono stati i feriti (Foto La Presse)

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