Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Grillo: «Ho fatto politica perché ero insonne»

- di Gloria Bertasi

«H o fatto politica perché avevo gastrite e insonnia». Così Beppe Grillo, ieri sera nel suo primo post-show al teatro Corso di Mestre.

Ha messo a suo agio il MESTRE pubblico scherzando sulle abitudini dei veneti, «siete astemi voi, no? E voi veneziani, sempre stati i più grandi commercian­ti del mondo, noi genovesi i più grandi usurai: siamo sempre andati d’accordo». E una volta che gli spettatori hanno iniziato a ridere e sono partiti i primi applausi, Beppe Grillo è entrato a gamba tesa nel tema dello show, «Fake», il suo ritorno sulle scene cavalcando il tema dell’anno, le notizie false. «È tutta questione di percezione, pensate mi è successo di scrivere un post, qualcuno è riuscito ad entrarci e aggiungere una bestemmia: è scoppiato un caso, probabilme­nte voi veneti non ve ne saresti accorti però», ha esordito, al teatro Corso di Mestre, il comico dei «Vaffa day», il leader dei 5 stelle, che solo quattro giorni fa ha lasciato il blog del Movimento, prendendo le distanze dal suo partito.

Quella di ieri doveva essere la giornata che segna il ritorno al suo ruolo di comico: «Sapete, io ho un problema,

Magari se digerivo bene non facevo il Movimento Cinque Stelle Attenti con le parole che vi fregano Per esempio i project...

non dormo - ha raccontato soffro di insonnia, ho provato di tutto per dormire, un po’ di tavorino all’inizio, poi ho deciso di guardarmi dentro, per capire, tutti conoscevan­o Grillo fuori e ho deciso di mostrare cosa avevo dentro, ho fatto le analisi e le ho mostrate a tutti, le ho pubblicate». Gastrite e insonnia, i due crucci di Grillo: «Forse l’idea di fare un movimento è nata così, forse se digerivo non succedeva niente - ha continuato tra le risate - all’altro spettacolo mostravo i calcoli: ecco Renzi e arrivano i calcoli. D’altronde, sono nato nella panchina opposta ai vincenti, sono nato così, lo so fin da piccolo».

Una branda sul palco, una vestaglia addosso, un asciugaman­o e tante riflession­i sulla vita, a partire dalla nascita, «una violenza, il bambino da dentro vuole uccidere la madre, le succhia tutto da dentro», ha continuato il comico prestato alla politica. Ma le riflession­i ontologich­e hanno lasciato presto il passo alla sua ultima passione, ad una battuta su «vent’anni di cattiva politica», a un passaggio sull’Europa che si sgretola e alla Catalogna che vuole essere autonoma. «Quando parliamo di indipenden­za qui, sapete cosa vuol dire e siete nel giusto. Il futuro sta nel decentrame­nto, ma voi lo sapete benissimo - ha detto - c’è poi questo dualismo tra Mestre e Venezia, manco i santi avete uguali: volete mettervi d’accordo?». Per Grillo, il futuro saranno le città-stato. «Quando la Gran Bretagna ha votato la Brexit, Londra ha ricordato che è lei il Paese e se la fanno incavolare, lascia la Gran Bretagna - ha continuato - ormai il mondo è di mega-città con attorno periferia, e poi ci sono i cinesi. E arriverann­o anche qua, dopo il Pireo sbarcheran­no a Marghera, con la Via della Seta, è bene? Con regole, magari sì ma a Venezia se parliamo di cinesi li legano ad una gondola». Quindi largo agli attacchi ad Amazon («il male»), all’economia e alla finanza: «State attenti che vi fregano con le parole: pensate al project financing, che altro non è che guadagnare con i soldi pubblici: prendono l’autostrada con soldi di una banca e poi per restituire il prestito aumentano le tariffe».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy