Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Agsm gela Vicenza: «Fusione? Se ne parla dopo le elezioni»
Il presidente Croce annuncia il rinvio. E pensa al super polo scaligero
Il protocollo per la fusione VERONA tra Agsm e Aim? «Lo stiamo ridiscutendo con il management di Vicenza che è sotto elezioni. Per noi rimane una priorità, Vicenza può essere una pedina fondamentale, speriamo che anche per Vicenza Agsm resti una priorità anche se il discorso andrà dopo le elezioni». Con queste parole rilanciate dall’Ansa, il presidente della multiservizi veronese Michele Croce chiude almeno per adesso la partita dell’aggregazione con l’azienda vicentina.
Il sindaco di Vicenza Achille Variati era venuto a Verona, il 10 gennaio scorso, per parlare a quattr’occhi con Federico Sboarina. Gli aveva spiegato che, se l’intesa non fosse maturata entro la fine del mese di gennaio, non se ne sarebbe potuto far nulla e della questione si sarebbe occupato il futuro sindaco della città berica, che voterà a primavera. E Sboarina non aveva avuto obiezioni assicurando Variati che «non vi metteremo nelle stesse condizioni in cui ci siamo trovati noi», ovvero appena insediati con un accordo a scatola chiusa già sul tavolo.
Il tempo ormai è scaduto e Croce ieri di fatto ne ha preso atto. Ovviamente, non c’è alcuna garanzia che la futura amministrazione vicentina vorrà proseguire sulla strada tracciata, inizialmente, dallo stesso Variati e dall’allora sindaco veronese Flavio Tosi. Erano stati loro a concordare le condizioni della fusione, per nuova società da 1,1 miliardi di euro al 58 per cento veronese e al 42 per cento vicentino.
Veronese sarebbe stato il presidente, di nomina vicentina il vice. Le varie aree di business sarebbero state spartite tra le due sedi, ma le due direzioni generali sarebbero state mantenute, con potere di veto reciproco. Una volta eletto, Sboarina ha subito voluto valutare a fondo i termini di quell’accordo, dando mandato ad Agsm di operare una approfondita due diligence. Il documento, prodotto da Price Water House Coopers, è stato fatto proprio dal presidente Croce come base per imbastire nuove trattative. Prevede novità su concambio, modello organizzativo e governance. Ma, evidentemente, non c’è stato modo e tempo di far digerire a Vicenza i nuovi termini per un accordo che sarebbe stato inevitabilmente peggiorativo per la città berica. Sarà, eventualmente, il successore di Variati a riprendere in mano le trattative. Il matrimonio sull’asse Verona-Vicenza, però, è ora più lontano.
Nel frattempo, Agsm guarda ad ovest. Ieri, Croce ha firmato un accordo di programma con Mario Bocchio, presidente di Garda 1, azienda da circa 50 milioni di euro di fatturato (contro i 700 di Agsm) che si occupa di igiene urbana, energia e mobilità per i comuni gardesani della sponda bresciana.