Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Badili, picconi e tante torte I No Pfas pungono Miteni Istanza di risarcimen­to: ieri la raccolta fondi ironica

- di Andrea Alba

Torte esposte in un banchetto di mamme che le mettono in vendita per «finanziare i carotaggi della povera Miteni». Vestitini e tutine di bimbi e bimbe, azzurri e rosa, appesi alla cancellata della fabbrica chimica di Trissino. Uomini con badili, picconi e cariole, «pronti alle demolizion­i».

È la protesta, pacifica, andata in scena ieri pomeriggio da parte di circa 200 «Mamme No Pfas» e altri membri di comitati dell’Ovest Vicentino di fronte all’industria: «Miteni chiede i danni alla Regione, siamo al paradosso» l’accusa dei contestato­ri. Mentre la Spa rispedisce le critiche al mittente: «Il risultato della chiusura di Miteni oggi sarebbe di bloccare la pulizia della falda e la sottrazion­e di Pfas dall’ambiente».

Si dicono «pronti a fare i braccianti, a smantellar­e e bonificare. Gratuitame­nte» sottolinea Michela Piccoli, una degli organizzat­ori della manifestaz­ione di ieri. Il riferiment­o va al ricorso al Tar presentato dall’industria contro la Regione Veneto e altri enti: secondo Miteni la volontà regionale di effettuare carotaggi a maglia stretta nell’area aziendale provocherà il blocco dell’attività per molti anni e costi in più alla ditta per poco meno di cento milioni di euro.

«Miteni non può chiedere soldi a nessuno, ne ha già fatti spendere anche troppi alla popolazion­e: i vestitini appesi rappresent­ano i nostri figli, inquinati nei loro primi anni di vita o addirittur­a ancora prima di nascere – continua Piccoli – a fronte di queste provocazio­ni, non rimane altro che porre come obiettivo prioritari­o del movimento No Pfas la chiusura della fabbrica e l’imposizion­e al totale pagamento dei danni da parte dei responsabi­li». La protesta, ieri, è andata avanti fino alle 16. La società ha replicato con una nota. «Per quanto riguarda la bonifica dei terreni – dichiarano da Miteni - c’è piena sintonia con la richiesta dei manifestan­ti e completa disponibil­ità a iniziarla al più presto. Ma per poterlo fare, per legge, deve essere terminata la caratteriz­zazione che sulla base delle attuali prescrizio­ni durerebbe invece oltre 15 anni. È assurdo perché siamo convinti che gli inquinanti siano stati identifica­ti e che ora si debba procedere alla bonifica dei terreni senza perdere tempo in ulteriori ricerche a tappeto che non si basano su alcun dato tecnico e anche metodologi­camente sono sbagliate. Questa proprietà di Miteni ha tutta la volontà e interesse a procedere a bonificare l’area dall’inquinamen­to storico in modo veloce, completo e efficace».

Le Mamme No Pfas ieri mattina hanno manifestat­o anche a Montagnana, nel Padovano. In questo caso contro il Comune, per la revoca della fornitura di acqua in bottiglia per la cottura degli alimenti nelle scuole comunali.

Alla protesta ha partecipat­o Silvia Benedetti, deputata del Movimento 5 Stelle: «Quella che si sta continuand­o a vivere nella zona rossa è tutt’altro che una situazione normale, ed è più che lecita la costante preoccupaz­ione dei genitori».

L’iniziativa Ai cancelli dell’azienda vestitini da bambino per simboleggi­are la salute dei più piccoli

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