Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Badili, picconi e tante torte I No Pfas pungono Miteni Istanza di risarcimento: ieri la raccolta fondi ironica
Torte esposte in un banchetto di mamme che le mettono in vendita per «finanziare i carotaggi della povera Miteni». Vestitini e tutine di bimbi e bimbe, azzurri e rosa, appesi alla cancellata della fabbrica chimica di Trissino. Uomini con badili, picconi e cariole, «pronti alle demolizioni».
È la protesta, pacifica, andata in scena ieri pomeriggio da parte di circa 200 «Mamme No Pfas» e altri membri di comitati dell’Ovest Vicentino di fronte all’industria: «Miteni chiede i danni alla Regione, siamo al paradosso» l’accusa dei contestatori. Mentre la Spa rispedisce le critiche al mittente: «Il risultato della chiusura di Miteni oggi sarebbe di bloccare la pulizia della falda e la sottrazione di Pfas dall’ambiente».
Si dicono «pronti a fare i braccianti, a smantellare e bonificare. Gratuitamente» sottolinea Michela Piccoli, una degli organizzatori della manifestazione di ieri. Il riferimento va al ricorso al Tar presentato dall’industria contro la Regione Veneto e altri enti: secondo Miteni la volontà regionale di effettuare carotaggi a maglia stretta nell’area aziendale provocherà il blocco dell’attività per molti anni e costi in più alla ditta per poco meno di cento milioni di euro.
«Miteni non può chiedere soldi a nessuno, ne ha già fatti spendere anche troppi alla popolazione: i vestitini appesi rappresentano i nostri figli, inquinati nei loro primi anni di vita o addirittura ancora prima di nascere – continua Piccoli – a fronte di queste provocazioni, non rimane altro che porre come obiettivo prioritario del movimento No Pfas la chiusura della fabbrica e l’imposizione al totale pagamento dei danni da parte dei responsabili». La protesta, ieri, è andata avanti fino alle 16. La società ha replicato con una nota. «Per quanto riguarda la bonifica dei terreni – dichiarano da Miteni - c’è piena sintonia con la richiesta dei manifestanti e completa disponibilità a iniziarla al più presto. Ma per poterlo fare, per legge, deve essere terminata la caratterizzazione che sulla base delle attuali prescrizioni durerebbe invece oltre 15 anni. È assurdo perché siamo convinti che gli inquinanti siano stati identificati e che ora si debba procedere alla bonifica dei terreni senza perdere tempo in ulteriori ricerche a tappeto che non si basano su alcun dato tecnico e anche metodologicamente sono sbagliate. Questa proprietà di Miteni ha tutta la volontà e interesse a procedere a bonificare l’area dall’inquinamento storico in modo veloce, completo e efficace».
Le Mamme No Pfas ieri mattina hanno manifestato anche a Montagnana, nel Padovano. In questo caso contro il Comune, per la revoca della fornitura di acqua in bottiglia per la cottura degli alimenti nelle scuole comunali.
Alla protesta ha partecipato Silvia Benedetti, deputata del Movimento 5 Stelle: «Quella che si sta continuando a vivere nella zona rossa è tutt’altro che una situazione normale, ed è più che lecita la costante preoccupazione dei genitori».
L’iniziativa Ai cancelli dell’azienda vestitini da bambino per simboleggiare la salute dei più piccoli