Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Derby, Padova col botto
La capolista espugna il Menti, decide tutto il gol di Guidone. Il Vicenza lotta ma deve piegarsi a 10’ dalla fine. Nel prepartita scontri tra tifosi padovani e polizia: due agenti contusi
Otto punti di vantaggio VICENZA sul gruppo delle seconde, un derby strappato con le unghie, chiuso in cassaforte e difeso con i denti fino al 95’. Magari è presto per dirlo, ma il Padova che espugna il Menti, battendo un Vicenza determinato e grintoso, mette un’ipoteca sulla B. Un tempo per parte, ma la ripresa biancoscudata è decisiva.
Per i primi 45’, a dire la verità, il Padova sonnecchia, galleggia. Il Vicenza inizia forte, cerca subito il colpo del vantaggio, mette pressione sostenuto anche dal tifo incessante del suo pubblico. Il Padova tentenna, facendosi mettere sotto da Alimi, De Giorgio e Giacomelli, poi cambia marcia e costruisce almeno quattro occasioni nitide, fino a quando non entra Sarno. È lui con il suo sinistro fatato quasi da fermo a piegare le mani a Valentini, favorendo il gol da tre punti di Guidone. E così Pierpaolo Bisoli, ex ben poco amato, vive la serata che attendeva da tempo. Che sia un clima infuocato lo si capisce da quello che accade nell’immediato prepartita. Attorno alle 19 all’arrivo di parte dei 1500 supporters padovani, secondo la prima ricostruzione, alcuni tifosi avrebbero lanciato petardi verso le forze dell’ordine impegnate a tenere divise le due tifoserie, nel tentativo di raggiungere quella vicentina. Un agente cinofilo è rimasto contuso in maniera lieve a una gamba, un altro ha subito una botta a una mano per un colpo di un’asta di bandiera. La polizia ha effettuato una carica di alleggerimento e per un tifoso padovano che aveva tentato di allontanarsi coperto da sciarpa scatterà quasi sicuramente il Daspo. La situazione è velocemente tornata alla normalità.
Sul campo tutti gli occhi sono su Bisoli. Fischiato, insultato. E che sorprende tutti. Cappelletti vertice basso di un centrocampo a tre con Pinzi spostato trequartista. Una mossa difficile da spiegare, considerato che mai prima d’ora l’ex Palermo era stato impiegato in quel ruolo, ma forse da ricondurre alle condizioni imperfette dello stesso Pinzi, Tabanelli e Mandorlini. Dall’altra parte Zanini conferma le previsioni della vigilia, tra infortunati e giocatori ormai ex, con Ferrari al centro dell’attacco al posto dell’influenzato Comi. Sul taccuino per mezz’ora c’è poco o nulla. Gioca bene Tassi, scelto da Zanini al posto di Bangu, fa un figurone ancora una volta Ravanelli, che conferma gli enormi progressi fatti dall’inizio della stagione. Il Vicenza pressa e gioca bene in mezzo, il Padova soffre molto a centrocampo, dove non riesce mai a impostare una manovra fluida, perdendo spesso palloni sanguinosi che, a volte solo per puro caso, non consentono al Vicenza di impensierire Bindi.
I risultati del pomeriggio, poi, non mettono certo pressione alla capolista, considerati i pareggi di Feralpi e Sambenedettese mentre i biancorossi di questi tre punti hanno maledettamente bisogno, anche in considerazione del -4 in arrivo. Il Vicenza nel primo tempo gioca decisamente meglio, sfiora il vantaggio al 38’ con De Giorgio, poco prima del cambio tattico di Bisoli, che riporta Pinzi davanti alla difesa, avanzando Pulzetti e spostando Cappelletti mezzala. La mossa vincente. Nel finale occasionissima per Cappelletti, che anticipa Tassi e colpisce l’esterno della rete. A inizio ripresa entra Guidone: il Padova avanza il baricentro, costruisce tre palle gol ma le sbaglie tutte. Il Vicenza inizia ad essere stanco, Zanini fa entrare Comi in attacco e Bangu ma il Padova sale, avanza a ondate e Valentini compie almeno tre interventi prodigiosi. Fino alla fiammata di Sarno, che spiana la strada alla rete di Guidone.