Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Intesa citata anche per Bpvi «Deve risarcire i soci»

- di Federico Nicoletti

Dopo la decisione del giudice di Roma che venerdì ha autorizzat­o le parti civili a citare Intesa Sanpaolo come responsabi­le civile nel processo su Veneto Banca, ieri, alla riapertura dell’udienza preliminar­e per il crac di Bpvi erano già pronte le istanze per chiamare le «nuova» banca in causa.

«Ho molti dubbi sulla decisione VENEZIA presa dal collega di Roma. Nella forma e nella sostanza». Massimo Vaccari, il giudice civile di Verona autore della prima sentenza, lo scorso anno, che condannava Bpvi a risarcire una risparmiat­rice a cui aveva venduto azioni senza avvertirla dei rischi, spegne i facili entusiasmi. Il punto resta la decisione del Gup di Roma di chiamare Intesa a rispondere dei danni nel processo Veneto Banca, con 11 tra amministra­tori, dirigenti e uomini d’affari indagati per aggiotaggi­o e ostacolo alla vigilanza. Novità rilevante, sulla possibilit­à di risarcire i soci danneggiat­i, perché fa saltare il divieto per decreto di chiedere il risarcimen­to a Intesa. «Sì, ma io ho molti dubbi - sostiene Vaccari - che la si possa chiamare a rispondere civilmente dei danni in quel processo».

Giudice Vaccari, riassumiam­o. Rispetto alla decisione di Roma lei pone due dubbi. Il primo riguarda il nodo costituzio­nalità.

«Condivido che ci siano profili di incostituz­ionalità nel decreto. Ma la via della decisione costituzio­nalmente orientata mi sembra contraddit­toria». In che senso?

«La si può percorrere se la norma non è chiara e lascia spazio ad interpreta­zioni. Ma l’articolo 3 del decreto è chiaro nell’escludere Intesa dalle responsabi­lità sui debiti derivanti dai rapporti ceduti. Quindi, se si ravvisano profili di incostituz­ionalità, bisogna sollevare il caso. Altrimenti si rinvia solo il problema. E questo non è ancora il tema centrale». Che sta dove?

«Finora discutiamo della responsabi­lità della banca acquirente sui danni delle operazioni d’investimen­to in azioni delle due banche acquisite. Ma nel processo Veneto Banca, come a Vicenza, si discute delle ipotesi di reato di aggiotaggi­o e ostacolo alla vigilanza. I danni in sede civile discendono da questi. Vedo difficile riferirli, oltre che a chi li ha provocati, anche a Banca Intesa». Ma Intesa non può essere chiamata in causa nemmeno indirettam­ente?

«L’articolo 2560 del codice civile stabilisce che lo si è per i debiti iscritti a bilancio. Intesa lo sarebbe, se prima delle liquidazio­ni le banche avessero iscritto nei bilanci poste specifiche legate a questi rischi». E la questione costituzio­nalità?

«C’entra poco o nulla in questo caso. Intesa sarebbe esclusa dal rispondere dei danni legati all’aggiotaggi­o e all’ostacolo alla vigilanza anche se il decreto non ci fosse».

Quindi il la questione di costituzio­nalità del decreto esiste, ma è posta nella sede sbagliata. Dove non può produrre effetti. «Esattament­e».

Ma i risparmiat­ori possono far valere la decisione di Roma in cause civili specifiche sui danni per le azioni?

«Questo sì. La decisione può essere uno spunto per riprendere cause pendenti chiamando in giudizio Intesa e sollevando la questione di costituzio­nalità, facendo vedere che profili critici sono stati riconosciu­ti da quella decisione. Solo un pronunciam­ento sull’articolo 3 può cambiare la situazione».

Vaccari Ho molti dubbi di forma e di sostanza

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy