Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tribunali ingolfati dai procedimen­ti per i profughi

- (a. zo.)

Ci sono i costi VENEZIA dei centri, tra cui quello di Cona finito nella bufera nei giorni scorsi per l’indagine della procura sulla coop che lo gestisce. Ma i «costi dell’accoglienz­a» non finiscono qui e ieri nel corso dell’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o sono state fatte cifre enormi. Quando i profughi richiedono la protezione internazio­nale e la commission­e la nega, parte il ricorso. E in questi anni il tribunale di Venezia è stato sommerso di migliaia di ricorsi, tanto che lo scorso novembre ne restavano ancora più di 4 mila da decidere. «Noi gestiamo le domande di patrocinio a spese dello Stato e si è passati da 2086 nel 2015 a 4779 nel 2016, fino a circa 7 mila nel 2017 - osserva il presidente dell’Ordine degli avvocati di Venezia Paolo Maria Chersevani - A 700-800 euro a ricorso vuol dire che lo Stato spende quasi 5 milioni in un anno». Ora l’«onda lunga» arriva anche in Corte, visto che lo scorso anno sono stati iscritti 1088 appelli – un quarto di quelli arrivati all’intero settore civile e la metà della terza sezione – contro i soli 80 dell’anno prima: il governo ha abolito l’appello, ma solo per i ricorsi presentati dopo il 18 agosto 2017. Oltre all’avvocato, ha spiegato la presidente Ines Marini, ci sono anche 147 euro per il contributo unificato e 200 euro per la registrazi­one del provvedime­nto. Altre spese per lo Stato.

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