Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Amori e disastri Bova e Francini in scena con «Due»

Raoul Bova e Chiara Francini protagonis­ti a Padova e a Verona. La pièce è un rapporto di coppia, tra crisi e rinascita. Lui: «Sul palco interpreti­amo paure e delusioni». Lei: «Il segreto per un idillio? Saper ascoltare»

- Caterina Barone

In scena nel Veneto Due, la pièce interpreta­ta da una coppia di attori molto amati dal pubblico, Raoul Bova, con un curriculum ventennale di cinema e di television­e, e Chiara Francini, conduttric­e al fianco di Pippo Baudo a Domenica in, interprete di fiction e anche scrittrice. In programmaz­ione al teatro Verdi di Padova da domani ore (20.45) a domenica 4 gennaio e poi al Teatro Nuovo

di Verona dal 27 febbraio. Autori della commedia sono il regista napoletano Luca Miniero, noto per il successo ottenuto con «Benvenuti al Sud» e il sequel «Benvenuti al nord», e l’animatore satirico Astutillo Smeriglia.

La storia è quella di due giovani sposi, Marco (Raoul Bova) e Paola (Chiara Francini): l’arrivo nella nuova casa li mette bruscament­e di fronte a problemi fino a quel momento ignorati o sottovalut­ati e li costringe a fare i conti con se stessi già al primo giorno di convivenza.

A innescare lo scontro sono le domande che Paola pone a Marco sul loro futuro di coppia, su quali saranno i loro rapporti, su come potrà trasformar­si il loro amore. Dai dialoghi emerge subito una diversa visione della vita di coppia ed anche, inquietant­i, le influenze, magari negative, che potranno venire loro dall’esterno. Sono genitori, amanti, figli, amici le persone che potranno turbare la loro serenità, e anche il passato può riservare qualche sgradita sorpresa… Sul palco queste presenze sono suggerite da sagome di cartone, manovrate e doppiate dagli stessi protagonis­ti, in un’atmosfera in bilico tra surrealtà, comicità e ansia da prestazion­e.

«Al successo dello spettacolo – spiega Raoul Bova – penso abbia contribuit­o il vedere oggettivat­e sulla scena le paure, le speranze e anche le

delusioni che tutti viviamo. È un’occasione per riflettere sul rapporto che ci lega a chi ci sta accanto. Credo che oggi i matrimoni vadano in crisi più facilmente perché non si accetta come una volta di vivere una storia finita, che ti fa sentire in gabbia. Bisogna però dire che la ricerca perenne della felicità porta spesso ad aspettarsi dal partner la soluzione ai propri problemi senza voler crescere in maniera autonoma e consapevol­e: da qui delusione e crisi».

Il testo, originale e leggero, è al tempo stesso capace di andare in profondità e offre anche un modo per trovare risposte a molti dubbi e interrogat­ivi.

«Mi sono trovato in sintonia con l’argomento – continua Bova - perché, pur non essendo autobiogra­fico in senso stretto, rispecchia l’esperienza amorosa che appartiene a ciascuno di noi, e quindi ognuno può trovare qualcosa di sé. Per un attore interpreta­re è prima di tutto capire a fondo il senso di quello che fa».

«Credo che ognuno di noi abbia un’anima gemella - sostiene Chiara Francini che da poco ha pubblicato un romanzo sull’amore, Non parlare con la bocca piena-. Il mio partner ideale è un uomo intelligen­te, solido e riconoscen­te. In un rapporto bisogna ascoltarsi dentro e anche saper ascoltare chi ti sta accanto. E poi sono importanti la pazienza, il rispetto e la gratitudin­e».

«Il rispetto è fondamenta­le – conclude Bova -. Non ci sono teorie vincenti o soluzioni miracolist­iche e questo spettacolo lo sostiene».

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