Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Listini e collegi, così eleggeremo i 74 parlamenta­ri

- di Giovanni Viafora

Semplice non è semplice. Ma qui lo spieghiamo, passo per passo. Tra listini, collegi e preferenze ecco una guida (semplifica­ta) al voto del prossimo 4 marzo. Così manderemo a Roma i nostri 74 nuovi parlamenta­ri.

«N

on temere», dice il Vangelo (Lc 8,50). Non temere, caro lettore, di non capire nulla del nuovo sistema elettorale, cioè quello con cui andremo a votare il 4 marzo. Prima cosa: verifica dove andrai a votare. È importante, perché il seggio definisce i collegi di competenza (in sostanza, i nomi che troverai sulla scheda: noi li pubblichia­mo uno per uno più avanti, nelle pagine delle cronache). Il Veneto, vedi sopra, è diviso in 28 collegi uninominal­i (19 per la Camera, 9 per il Senato) e 7 plurinomin­ali. Con le schede in mano ti apparirà tutto più chiaro: sia in quella per la Camera, che in quella per il Senato ti troverai davanti, scritti in grande, i nomi dei candidati all’uninominal­e. Possono essere sostenuti da una coalizione di partiti (centrodest­ra o centrosini­stra); oppure da un partito solo, se questo non è in coalizione (M5s o Leu, per esempio). Sotto ad ogni partito, invece, ci sono quattro nomi: sono i candidati al collegio plurinomin­ale. È come se fossero due gare in una: con il tuo voto sulla scheda sosterrai uno (e uno solo) dei competitor all’uninominal­e (nel collegio vincerà quello che avrà preso più voti in assoluto); e allo stesso tempo porterai acqua al mulino dei candidati nei listini plurinomin­ali, che verranno eletti in modo proporzion­ale a seconda di quante preferenze avrà preso il partito o la coalizione di riferiment­o. Il collegio plurinomin­ale per altro abbraccia più collegi uninominal­i (quelli di un’intera provincia di solito, per cui la stessa quaterna la troverete per esempio sia che votiate a Padova, sia che votiate a Este). In Veneto il 36% dei nuovi parlamenta­ri sarà scelto sulla base delle sfide nei collegi uninominal­i; il restante 64% sarà eletto grazie ai listini plurinomin­ali (che sono bloccati): in tutto così manderemo a Roma 50 deputati e 24 senatori. Va detto, per altro, che per l’assegnazio­ne dei seggi nei collegi plurinomin­ali sono previste soglie di sbarrament­o a livello nazionale: 10% per le coalizioni, 3% per le liste in coalizione. I voti alle liste con meno dell’1% non verranno conteggiat­i; mentre i voti alle liste tra 1 e 3% andranno alla coalizione; ma quelle liste non avranno seggi. Attenzione poi: a seconda di dove metterai la croce il significat­o del voto cambia. Con la «X» sul nome del candidato uninominal­e il voto andrà a lui e, proporzion­almente, anche ai partiti della coalizione; ugualmente con la «X» sul simbolo del partito, la preferenza finirà anche al candidato uninominal­e. È vietato però il voto disgiunto: se apporrai una «X» su un candidato uninominal­e di una coalizione e un’altra «X» sul partito di un’altra coalizione la scheda sarà annullata. E lo stesso se scegli uno dei candidati del listino proporzion­ale. Come detto, sono bloccati, per cui non sono ammesse preferenze.

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