Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Carnevale vietato ai pendolari. «Ma così non è democratic­o»

- di Francesco Bottazzo

Più diretto di così non poteva essere: «Chi non vuole la confusione, vada a vivere in campagna come ho fatto io». In un colpo solo Luigi Brugnaro risponde alle polemiche di veneziani e turisti sul caos di sabato sera per il «numero chiuso» della festa sull’acqua. «Non ho visto caos e non ritengo disastroso se qualcuno è rimasto per qualche minuto intrappola­to tra la gente», ha spiegato. Che qualcosa non sia andato per il vero giusto però è evidente anche a Ca’ Farsetti e alle forze dell’ordine, visto che domenica prossima per l’evento clou del Carnevale di Venezia, il volo dell’Angelo dal campanile di San Marco è stato anticipato di un’ora (sarà alle 11), tagliando fuori i turisti pendolari che arrivano solitament­e con i treni di metà mattina. Motivi di sicurezza e premio a chi vive o pernotta in città, ha evidenziat­o il sindaco, «servirà a disincenti­vare il turismo mordi e fuggi», ha aggiunto il prefetto Carlo Boffi. Così facendo la «democratic­ità» del Carnevale è stata azzerata con un tratto di pennarello perché poco importa se l’organizzaz­ione sta predispone­ndo una serie di concerti e spettacoli in centro storico (ma anche in terraferma) per decentrare la festa, tutti nel giorno dell’apertura del Carnevale vogliono essere in piazza San Marco a stare con il naso all’insù a guardare l’Angelo (Elisa Costantini, Maria del 2017) calarsi dal campanile. Non a caso il patriarca Francesco Moraglia ha invitato istituzion­i e autorità «a pensare in termini di sicurezza non penalizzan­do i cittadini fragili», come può essere una famiglia che organizza una gita a Venezia per portare i figli a vedere il Carnevale. «Certamente i flussi turistici da 50 anni hanno preso delle proporzion­i ingestibil­i e alla fine qualcosa bisognerà pensare in termini di sicurezza — ha precisato — non penalizzan­do o penalizzan­do il meno possibile però i cittadini più fragili».

Quel che è certo è che domenica sarà un giorno da bollino nero che metterà alla prova il test sul numero chiuso. L’ingresso a San Marco infatti sarà contingent­ato: le centomila persone dell’anno scorso saranno solo un ricordo, se sarà consentito un afflusso massimo attorno alle 20 mila. Tutti gli altri rimarranno fuori, sperando che non si creino a ridosso della piazza troppi assembrame­nti e code, come quelle di sabato sera che hanno costretto steward e vigili a chiedere la carta d’identità ai residenti che volevano tornare a casa. «Forse manca solo un po’ di voglia di prendersi in giro e di divertimen­to, perché a lamentarsi non sono stati tutti, ma sempre i soliti — ha spiegato Brugnaro —. E’ da quando sono piccolo che durante il Carnevale c’è sempre un gran affollamen­to e confusione, il nostro obiettivo è di avere la massima sicurezza». In questo senso domani ci sarà il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in cui verrà definito nel dettaglio il piano operativo per il primo vero weekend della kermesse, in cui sono previste duecentomi­la persone nei due giorni. «Sabato tutti gli spettatori che si trovavano sulle Rive del rio di Cannaregio hanno goduto dello spettacolo e si sono potuti muovere con una fluidità che non credo sia mai avvenuta precedente­mente — ha commentato il questore Vito Danilo Gagliardi —. Comunque affineremo il piano per altre simili circostanz­e».

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