Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Carnevale vietato ai pendolari. «Ma così non è democratico»
Più diretto di così non poteva essere: «Chi non vuole la confusione, vada a vivere in campagna come ho fatto io». In un colpo solo Luigi Brugnaro risponde alle polemiche di veneziani e turisti sul caos di sabato sera per il «numero chiuso» della festa sull’acqua. «Non ho visto caos e non ritengo disastroso se qualcuno è rimasto per qualche minuto intrappolato tra la gente», ha spiegato. Che qualcosa non sia andato per il vero giusto però è evidente anche a Ca’ Farsetti e alle forze dell’ordine, visto che domenica prossima per l’evento clou del Carnevale di Venezia, il volo dell’Angelo dal campanile di San Marco è stato anticipato di un’ora (sarà alle 11), tagliando fuori i turisti pendolari che arrivano solitamente con i treni di metà mattina. Motivi di sicurezza e premio a chi vive o pernotta in città, ha evidenziato il sindaco, «servirà a disincentivare il turismo mordi e fuggi», ha aggiunto il prefetto Carlo Boffi. Così facendo la «democraticità» del Carnevale è stata azzerata con un tratto di pennarello perché poco importa se l’organizzazione sta predisponendo una serie di concerti e spettacoli in centro storico (ma anche in terraferma) per decentrare la festa, tutti nel giorno dell’apertura del Carnevale vogliono essere in piazza San Marco a stare con il naso all’insù a guardare l’Angelo (Elisa Costantini, Maria del 2017) calarsi dal campanile. Non a caso il patriarca Francesco Moraglia ha invitato istituzioni e autorità «a pensare in termini di sicurezza non penalizzando i cittadini fragili», come può essere una famiglia che organizza una gita a Venezia per portare i figli a vedere il Carnevale. «Certamente i flussi turistici da 50 anni hanno preso delle proporzioni ingestibili e alla fine qualcosa bisognerà pensare in termini di sicurezza — ha precisato — non penalizzando o penalizzando il meno possibile però i cittadini più fragili».
Quel che è certo è che domenica sarà un giorno da bollino nero che metterà alla prova il test sul numero chiuso. L’ingresso a San Marco infatti sarà contingentato: le centomila persone dell’anno scorso saranno solo un ricordo, se sarà consentito un afflusso massimo attorno alle 20 mila. Tutti gli altri rimarranno fuori, sperando che non si creino a ridosso della piazza troppi assembramenti e code, come quelle di sabato sera che hanno costretto steward e vigili a chiedere la carta d’identità ai residenti che volevano tornare a casa. «Forse manca solo un po’ di voglia di prendersi in giro e di divertimento, perché a lamentarsi non sono stati tutti, ma sempre i soliti — ha spiegato Brugnaro —. E’ da quando sono piccolo che durante il Carnevale c’è sempre un gran affollamento e confusione, il nostro obiettivo è di avere la massima sicurezza». In questo senso domani ci sarà il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in cui verrà definito nel dettaglio il piano operativo per il primo vero weekend della kermesse, in cui sono previste duecentomila persone nei due giorni. «Sabato tutti gli spettatori che si trovavano sulle Rive del rio di Cannaregio hanno goduto dello spettacolo e si sono potuti muovere con una fluidità che non credo sia mai avvenuta precedentemente — ha commentato il questore Vito Danilo Gagliardi —. Comunque affineremo il piano per altre simili circostanze».