Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il folle che mette spilli nelle caramelle

Belluno, la minaccia di un anonimo che si firma Erostrato e pretende una statua

- Davide Piol

È famoso per inviare BELLUNO lettere folli piene di citazioni, o per piccoli atti vandalici, legnaie incendiate o chiese imbrattate. Ora «Erostrato», come è conosciuto nel Bellunese, ha alzato il tiro: in una lettera inviata a una scuola materna, ha chiesto che fosse eretta una statua in suo onore. Altrimenti, promette, inserirà chiodi in alcuni dolci che distribuir­à nei giardini e nei parchi. Per dimostrare di fare sul serio, ha allegato alla lettera caramelle gommose con spilli.

— gli spilli erano molto visibili e i bambini avrebbero potuto farsi male, ma non credo andrà oltre. Le famiglie devono comunque stare attente. È un personaggi­o che cerca attenzione e che ama mettere in mostra la sua cultura con citazioni colte». Nella lettera Erostrato avrebbe consigliat­o al pm Marcon di leggere il Miles gloriosus di Plauto. «Sempre che riesca a capirlo», avrebbe aggiunto. «Cerca la sfida con l’autorità — spiega Luca — forse fa una vita chiusa e ogni tanto ha bisogno di girare la valvola e sfogarsi. Aspettiamo che commetta il minimo errore».

Una lettera BELLUNO minatoria e un sacchetto di caramelle pieno di spilli. Sembrano gli ingredient­i di un thriller gli oggetti ritrovati giovedì scorso nel cortile di un asilo di Cerniai, nel Bellunese. Dietro si nasconde «Erostrato», così si firma nei messaggi che invia l’individuo noto per aver incendiato una legnaia e imbrattato due chiese e il muro di un cimitero locali. Le sue lettere sono ricche di citazioni letterarie, formule chimiche, richieste e rivendicaz­ioni. Sono state inviate al sindaco, alla redazione di un giornale e alle scuole elementari di Cesiomaggi­ore. Tutte contenevan­o polvere bianca, poi risultata borotalco, che aveva fatto scattare l’allarme antrace. Nel fascicolo a suo carico, aperto l’anno scorso dalla Procura di Belluno, si aggiunge ora il reato di estorsione aggravata.

Nella lettera raccolta giovedì da un dipendente della scuola materna si leggono discorsi teologici, insulti al pm Marcon che ha coordinato le indagini e una richiesta già sentita: una statua in suo onore. Subito dopo, la minaccia. Se la statua non sarà eretta, Erostrato inserirà lamette e chiodi in alcuni dolci che distribuir­à nei giardini e nei parchi. Il sacchetto vicino alla lettera, chiuso in modo maldestro con del nastro adesivo, conteneva le caramelle colorate e gommose che i bambini chiedono spesso ai genitori. Al loro interno, però, erano state conficcate delle spille. «Non mi sento braccato, tutti mi devono temere», si leggerebbe nella lettera. I due oggetti sono stati recapitati a mano da qualcuno, ma all’asilo di Cerniai non ci sono telecamere. Di Erostrato non si sa nulla. È l’inetto di duemila anni fa che, non riuscendo in nulla, aveva deciso di dar fuoco al tempio di Artemide.

«E’ l’ennesimo gesto dimostrati­vo — dice il procurator­e capo Paolo Luca

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Erostato Criminale e pastore greco

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