Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ferronato ci riprova Mister Freddo sfida i ghiacci dello Yokon
In 9 giorni dovrà percorrere 483 BASSANO chilometri a -50 gradi, scegliendo se farlo a piedi, in mountain bike o con gli sci da fondo. E’ l’ultima «fredda follia» del bassanese Stefano Farronato che dopodomani, giovedì, affronterà la Yokon Arctic Ultra 2018, la gara più estrema al mondo che si tiene tra i ghiacciai del Canada, da Whitehorse a Dawson City. Arboricoltore di professione, ha una spiccata passione per le avventure into the wild. Dopo l’attraversata dell’Alaska in mountain-bike nell’estate del 2016, percorrendo l’Eleven Highway, è partito sabato scorso per il Canada per una nuova sfida al limite della sopravvivenza. Un’ avvenuta in cui si misurerà con altri 19 partecipanti; due gli italiani, lui e il cagliaritano Roberto Zanda.Alla distanza e alle temperature siderali si aggiunge il problema sonno: in quelle condizioni si riesce a dormire un’ora al giorno e non di notte, per l’alto rischio di ipotermia, dentro a un sacco da bivacco. Impensabile l’utilizzo della tenda, sempre a causa delle bassissime temperature. Ad oggi, la percentuale di atleti che abbandonano è di circa il 70 per cento. «Ho scelto di percorrere il fiume ghiacciato dello Yokon a piedi, trainando una slitta, la pulka, con l’equipaggiamento necessario per sopravvivere – spiega Farronato - Avrò 8 ore di luce e 16 di buio. Non ci saranno né vincitori né vinti in questa gara, ma solo sopravvissuti. Sarà l’ennesima sfida con me stesso». La preparazione idonea l’ha iniziata lo scorso settembre in montagna, di notte, sulla neve. «Saranno i dettagli a fare la differenza», conclude prima di volare in Canada.