Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

A Vicenza la chiesa del futuro cerca animatori pagati e profession­isti

- Andrea Alba

Cercasi animatori pagati, dalla diocesi di Vicenza, per coordinare le attività dell’oratorio e fare da «ponte» per tutti gli altri servizi che riguardano i giovani: dagli scout all’Azione cattolica, fino all’aiuto nella ricerca del lavoro e nella soluzione di problemi legati all’integrazio­ne.

A Vicenza la diocesi ha aperto un bando per dieci posti con contratti triennali retribuiti: «E’ una figura nuova, va “oltre” anche rispetto al ruolo del prete cappellano – osserva don Lorenzo Dall’Olmo, responsabi­le della pastorale giovanile – l’obiettivo è creare reti e rivitalizz­are il ruolo dell’oratorio, che fino a poco tempo fa era un punto di riferiment­o».

Di preti, si sa, nelle parrocchie ce ne sono sempre meno. «I volontari invece non mancano, anzi – assicura don Lorenzo Dall’Olmo – tuttavia abbiamo ritenuto che per questo ruolo il semplice volontario non fosse sufficient­e: l’animatore di comunità deve essere profession­almente preparato». I dieci animatori che la diocesi cerca avranno il compito di rendere più vitali, coordinand­ole tra loro, le risorse educative che già sono presenti e ruotano attorno agli oratori parrocchia­li. A promuovere l’iniziativa, oltre alla Curia, c’è la Caritas (che si occuperà anche dei contratti e dei pagamenti) e da Noi Associazio­ne. L’offerta è rivolta a giovani uomini e donne fra i 25 e i 35 anni, con un diploma di laurea, esperienze nella gestione di gruppi informali in campo socio-ecucativo oltre, infine, alla residenza nella diocesi vicentina. La diocesi richiede una motivazion­e che vada oltre il semplice impegno economico: l’operato dell’animatore di comunità si concretizz­erà in 15 ore di impegno settimanal­e, retribuite con una cifra ancora non definita (alcune centinaia di euro al mese). Il primo appuntamen­to per gli aspiranti animatori è in programma domani sera alle 20.30 al Centro Vocazional­e Ora Decima di Vicenza, dove verrà presentato ufficialme­nte il progetto.

Le persone selezionat­e dovranno «accompagna­re la comunità» facendo da punto d’unione e promuovend­o la collaboraz­ione del volontaria­to già esistente. Nelle intenzioni della diocesi vicentina dovranno occuparsi pure di lavoro e occupazion­e, temi senz’altro presenti e pressanti per i giovani. «Si tratta di una proposta fortemente voluta dal vescovo Beniamino Pizziol sia per rendere l’oratorio un luogo vivo sia per dare una risposta concreta al problema della disoccupaz­ione giovanile - spiega Matteo Refosco della Pastorale Giovanile -. I giovani che stiamo cercando non andranno a sostituire figure esistenti, ma affiancher­anno ogni comunità nell’esprimere i propri bisogni». I giovani selezionat­i saranno supervisio­nati per tutta la durata dell’incarico da un gruppo di lavoro profession­ale, che si occuperà anche della selezione. Da qui ad aprile sono già in programma quattro incontri formativi, che permettera­nno alla diocesi di capire quali sono i candidati più adatti.

«Verranno approfondi­te tematiche molto diverse tra loro - prosegue Refosco - e soprattutt­o serviranno per approfondi­re la conoscenza reciproca. L’iniziativa si inserisce perfettame­nte nel nuovo cammino che la Chiesa vicentina sta percorrend­o per dare maggiore responsabi­lità al mondo laicale, e in questo caso soprattutt­o al mondo dei giovani».

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