Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ospedale unico, la Guerrato chiede 5,5 milioni all’Usl
Ospedale unico dell’Ovest Vicentino, ora è Guerrato Spa a fare causa all’Usl 8 Berica: l’azienda edile rodigina, che ha perso l’appalto, incolpa dell’accaduto l’azienda sanitaria e chiede un risarcimento di 5 milioni e 577mila euro.
L’impresa aveva vinto l’appalto – che per il primo stralcio del nuovo ospedale vale 40 milioni di euro – nel maggio 2016 con l’impegno di chiudere il cantiere in 1050 giorni, per il 2019. La struttura di Montecchio Maggiore, che una volta ultimata andrà a sostituire anche l’ospedale arzignanese Cazzavillan, sorgerà su un’area di 34mila metri quadri con otto livelli in verticale. In tutto avrà 277 posti letto. A luglio scorso, in crisi finanziaria, Guerrato ha però fatto richiesta al tribunale di Rovigo per un concordato in bianco. In parallelo, nel corso della prima metà del 2017 l’Usl Berica ha riscontrato che il cantiere del futuro ospedale di Montecchio è progressivamente rallentato, fino a fermarsi. Così, nei mesi estivi i vertici dell’azienda sanitaria hanno prima intimato ai rodigini di andare avanti coi lavori, poi hanno risolto il contratto. Nelle scorse settimane, infine, l’Usl guidata dal direttore generale Giovanni Pavesi ha affidato l’appalto alla ditta seconda classificata, Cmb Carpi, per la prosecuzione: la previsione è di finire il cantiere a metà 2020.
Ma sull’accaduto fra Usl e costruttore Guerrato è ormai battaglia legale. La «guerra» giudiziaria di fatto è iniziata a settembre 2017 quando per «l’accertata sussistenza di plurimi e gravi inadempimenti contrattuali», come riporta l’azienda sanitaria nelle deliberazioni del caso, l’Usl ha risolto il contratto in danno al costruttore: a ottobre si è aperto un contenzioso davanti al tribunale di Venezia, tutt’ora in essere, che vede Guerrato chiedere al giudice la possibilità di trattenersi le polizze fideiussorie prestate a garanzia dei lavori, fino all’esito di un procedimento giudiziario avviato proprio contro la risoluzione del contratto. Ma non è tutto, il 13 dicembre scorso la società rodigina ha fatto causa di nuovo: sempre al tribunale lagunare, nella sezione specializzata delle imprese, Guerrato ha richiesto di far dichiarare che il contratto è stato risolto «per fatto e colpa della stazione appaltante» e domanda un risarcimento da 5,5 milioni euro. L’azienda sanitaria ha risposto affidando l’incarico della difesa, per tutti questi procedimenti, all’avvocato padovano Mario Testa. Dalla direzione Usl per ora non ci sono commenti diretti, tuttavia dalla direzione trapela la convinzione di essere nel giusto e di vedere confermato dai giudici lagunari l’operato sin qui seguito.