Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sessanta sindaci: «Non cacciate da scuola i bimbi non vaccinati»

L’appello dei Comuni nel Vicentino: «Fate finire l’anno a chi non è in regola». Ma la legge lascia poche speranze

- di Michela Nicolussi Moro

Sessanta sindaci della Conferenza dell’Usl 7 Pedemontan­a (Bassano e Thiene) hanno approvato all’unanimità una lettera che invieranno ai ministeri di Salute e Istruzione per chiedere di spostare dal 10 marzo a fine anno il termine per la presentazi­one dei certificat­i vaccinali dei bimbi iscritti a Nido e materne.

Sulla questione di principio ha vinto il ministero della Salute, che il 22 novembre scorso ha visto la Corte costituzio­nale bocciare il ricorso della Regione contro l’obbligo vaccinale introdotto dalla legge Lorenzin per gli alunni da zero a 16 anni. Ma il Veneto potrebbe prendersi la rivincita nella pratica quotidiana con i sindaci, chiamati dalla stessa normativa a segnalare alle Usl i bimbi di Nido e materne non immunizzat­i, decretando­ne così l’allontanam­ento. Alla vigilia del termine perentorio del 10 marzo entro il quale i genitori devono presentare il certificat­o vaccinale dei figli iscritti all’asilo dopo l’autocertif­icazione inoltrata a settembre, 61 primi cittadini hanno chiesto la proroga a fine anno scolastico. Sull’esempio della romana Virginia Raggi, i 60 colleghi della Conferenza dei sindaci dell’Usl 7 Pedemontan­a (Bassano e Thiene) hanno mandato una lettera ai ministeri di Salute e Istruzione e all’Anci per chiedere «la proroga del termine normativo previsto per i bambini non ancora vaccinati, al fine di permettere la regolare con- clusione dell’anno scolastico 2017/2018». Il documento è stato approvato all’unanimità.

È invece passato con i 9 voti di sindaco e maggioranz­a a cinque stelle — i 4 consiglier­i di opposizion­e di centrodest­ra e centrosini­stra hanno abbandonat­o l’aula al momento della votazione — l’Ordine del giorno con cui il parlamenti­no di Vigonovo «impegna l’amministra­zione: ad adoperarsi affinchè tutti i minori non vaccinati ma regolarmen­te iscritti possano giungere a conclusion­e dell’anno scolastico 2017/2018, senza alcuna interruzio­ne di continuità educativa; ad adoperarsi presso chi di competenza affinché si consideri l’anno scolastico 2017/2018 transitori­o, per dare risalto alla divulgazio­ne e alle opportune informazio­ni sui percorsi vaccinali alle famiglie; di adottare ogni altro provvedime­nto utile e necessario a raggiunger­e l’obiettivo». «Chiederò alla Conferenza dei sindaci dell’Usl Serenissim­a di approvare lo stesso documento vidimato dai colleghi vicentini — annuncia Danieletto — e non perché sia contrario ai vaccini, ma perché è giusto consentire ai bimbi non immunizzat­i, che sono comunque la minoranza, di concludere l’anno scolastico. Sto cercando di tenere unita la comunità, non voglio contrappos­izioni tra famiglie. Dopodiché non andrò contro la legge, se sarò costretto a segnalare gli iscritti non in regola lo farò, ma prima voglio impegnare sindaci e parlamenta­ri uscenti affinché non si arrivi a questo estremo».

E’ più meno la motivazion­e espressa dai sindaci dell’area pedemontan­a, che però è storicamen­te quella con la più bassa copertura vaccinale (si è scesi fino all’86%, contro il 92% regionale) e soprattutt­o è la culla dei no vax. Nati a Bassano, si sono poi diffusi in tutto il Veneto. «Attenzione, noi non mettiamo in discussion­e la validità della legge Lorenzin — precisa Riccardo Poletto, sindaco di Bassano — ma avendo la percezione che gli iscritti all’asilo non vaccinati siano così pochi da non mettere a repentagli­o la salute della maggioranz­a, vorremmo chiudere un occhio per consentire ai genitori ancora in dubbio di informarsi correttame­nte su questo tipo di prevenzion­e. Pur non disponendo di dati epidemiolo­gici, a sentimento siamo in grado di escludere rischi anche per l’effetto gregge, che grazie all’alto tasso di copertura tutela pure i soggetti impossibil­itati a vaccinarsi per gravi ragioni di salute. Non è un cedimento nei confronti dei no vax — avverte Poletto — tanto poi la tagliola si ripresenta a settembre». Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha già detto alla Raggi che dilazioni non ce ne sono e che entro il 10 marzo va presentata la certificaz­ione o almeno l’appuntamen­to per le 10 vaccinazio­ni obbligator­ie fissate all’Usl. «Se non ci concederan­no la proroga, applichere­mo la legge», assicura il sindaco di Bassano.

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Riccardo Poletto Sindaco di Bassano e portavoce dell’area
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