Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sessanta sindaci: «Non cacciate da scuola i bimbi non vaccinati»
L’appello dei Comuni nel Vicentino: «Fate finire l’anno a chi non è in regola». Ma la legge lascia poche speranze
Sessanta sindaci della Conferenza dell’Usl 7 Pedemontana (Bassano e Thiene) hanno approvato all’unanimità una lettera che invieranno ai ministeri di Salute e Istruzione per chiedere di spostare dal 10 marzo a fine anno il termine per la presentazione dei certificati vaccinali dei bimbi iscritti a Nido e materne.
Sulla questione di principio ha vinto il ministero della Salute, che il 22 novembre scorso ha visto la Corte costituzionale bocciare il ricorso della Regione contro l’obbligo vaccinale introdotto dalla legge Lorenzin per gli alunni da zero a 16 anni. Ma il Veneto potrebbe prendersi la rivincita nella pratica quotidiana con i sindaci, chiamati dalla stessa normativa a segnalare alle Usl i bimbi di Nido e materne non immunizzati, decretandone così l’allontanamento. Alla vigilia del termine perentorio del 10 marzo entro il quale i genitori devono presentare il certificato vaccinale dei figli iscritti all’asilo dopo l’autocertificazione inoltrata a settembre, 61 primi cittadini hanno chiesto la proroga a fine anno scolastico. Sull’esempio della romana Virginia Raggi, i 60 colleghi della Conferenza dei sindaci dell’Usl 7 Pedemontana (Bassano e Thiene) hanno mandato una lettera ai ministeri di Salute e Istruzione e all’Anci per chiedere «la proroga del termine normativo previsto per i bambini non ancora vaccinati, al fine di permettere la regolare con- clusione dell’anno scolastico 2017/2018». Il documento è stato approvato all’unanimità.
È invece passato con i 9 voti di sindaco e maggioranza a cinque stelle — i 4 consiglieri di opposizione di centrodestra e centrosinistra hanno abbandonato l’aula al momento della votazione — l’Ordine del giorno con cui il parlamentino di Vigonovo «impegna l’amministrazione: ad adoperarsi affinchè tutti i minori non vaccinati ma regolarmente iscritti possano giungere a conclusione dell’anno scolastico 2017/2018, senza alcuna interruzione di continuità educativa; ad adoperarsi presso chi di competenza affinché si consideri l’anno scolastico 2017/2018 transitorio, per dare risalto alla divulgazione e alle opportune informazioni sui percorsi vaccinali alle famiglie; di adottare ogni altro provvedimento utile e necessario a raggiungere l’obiettivo». «Chiederò alla Conferenza dei sindaci dell’Usl Serenissima di approvare lo stesso documento vidimato dai colleghi vicentini — annuncia Danieletto — e non perché sia contrario ai vaccini, ma perché è giusto consentire ai bimbi non immunizzati, che sono comunque la minoranza, di concludere l’anno scolastico. Sto cercando di tenere unita la comunità, non voglio contrapposizioni tra famiglie. Dopodiché non andrò contro la legge, se sarò costretto a segnalare gli iscritti non in regola lo farò, ma prima voglio impegnare sindaci e parlamentari uscenti affinché non si arrivi a questo estremo».
E’ più meno la motivazione espressa dai sindaci dell’area pedemontana, che però è storicamente quella con la più bassa copertura vaccinale (si è scesi fino all’86%, contro il 92% regionale) e soprattutto è la culla dei no vax. Nati a Bassano, si sono poi diffusi in tutto il Veneto. «Attenzione, noi non mettiamo in discussione la validità della legge Lorenzin — precisa Riccardo Poletto, sindaco di Bassano — ma avendo la percezione che gli iscritti all’asilo non vaccinati siano così pochi da non mettere a repentaglio la salute della maggioranza, vorremmo chiudere un occhio per consentire ai genitori ancora in dubbio di informarsi correttamente su questo tipo di prevenzione. Pur non disponendo di dati epidemiologici, a sentimento siamo in grado di escludere rischi anche per l’effetto gregge, che grazie all’alto tasso di copertura tutela pure i soggetti impossibilitati a vaccinarsi per gravi ragioni di salute. Non è un cedimento nei confronti dei no vax — avverte Poletto — tanto poi la tagliola si ripresenta a settembre». Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha già detto alla Raggi che dilazioni non ce ne sono e che entro il 10 marzo va presentata la certificazione o almeno l’appuntamento per le 10 vaccinazioni obbligatorie fissate all’Usl. «Se non ci concederanno la proroga, applicheremo la legge», assicura il sindaco di Bassano.