Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Erostrato, svolta nell’inchiesta Indagati e tre case perquisite
In una trovati elementi «molto interessanti»
La Procura sta stringendo il cerchio intorno Erostrato, il folle che da luglio scorso terrorizza il Bellunese, minacciando in particolare i bambinie. Tutto in un piccolo recinto che comprende il comune di Cesiomaggiore e una parte limitrofa di quello di Santa Giustina. Spuntano i primi indagati, perquite tre abitazioni. In una in particolare sarebbero stati trovati elementi «molto interessanti». Ci sono dei sospetti corroborati da fatti, ma non ci sono certezze» ha commentato il pm.
Tre perquisizioni in tre diverse case. Senza clamori e senza turbare la tranquillità del paese. E in almeno una di queste la polizia giudiziaria sembra aver trovato elementi molto interessanti per smascherare Erostrato, il mitomane che da luglio scorso incendia fienili, scrive offese sui muri e minaccia i bambini con caramelle agli spilli. Tutto in un fazzoletto di terra tra il comune di Cesiomaggiore e una parte di Santa Giustina.
Sul registro degli indagati sono stati iscritti i primi nomi e potrebbero essere addirittura più di tre (non sono case abitate da soli single) anche se in realtà i veri sospetti sono concentrati su una di queste. Gli elementi raccolti stanno aumentando e la pista investigativa imboccata qualche settimana fa sembra quella giusta. Cercare un quadro probatorio inattaccabile è un’altra cosa e in questo momento la Procura di Belluno mantiene la massima discrezione. Se il nome del «mostro» diventasse di dominio pubblico e fosse consegnato al paese le reazioni potrebbero essere dirompenti. O magari spegnere la personalità estrosa e imprevedibile che si nasconde dietro Erostrato. «Ho preteso dalla polizia giudiziaria che ci fosse la massima cautela e il massimo riserbo. Ci sono dei sospetti corroborati da fatti ma non ci sono certezze», commenta il procuratore capo Paolo Luca.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati alcuni oggetti che verranno analizzati per trovare le conferme che mancano. In caso contrario si dovrà ricominciare da capo. «Non escludo altre perquisizioni nei prossimi giorni. Siamo passati a una fase operativa, nulla verrà tralasciato», continua Luca.
Erostrato appare per la prima volta a luglio dell’anno scorso con delle scritte sui magazzini comunali di Cesiomaggiore. Qualche giorno dopo imbratta la parete sud del cimitero locale. A fine luglio compaiono scritte inneggianti a Hitler sul retro della chiesa di Calliol. Viene presa di mira anche la chiesetta di Sant’Agapito in Valle di Canzoi. Poi l’incendio al deposito di legna a Morzanch. Il 30 agosto Carlo Zanella, sindaco di Cesiomaggiore, riceve una lettera di insulti e minacce firmata Erostrato. Dentro anche della polvere bianca che fa scattare la procedura per l’antrace, poi rivelatasi borotalco. Il giorno successivo viene trovata un’altra lettera con la sua firma, questa volta recapitata in una redazione giornalistica locale. Non c’è polvere bianca. Erostrato rivendica alcuni episodi e minaccia di incendiare le due chiese già deturpate. Per tre mesi scompare. A fine novembre vengono distrutte dalle fiamme due baracche, una a Morzanch e l’altra a Norcen (Pedavena). Il secondo incendio viene poi rivendicato. Il 18 dicembre arriva un’altra busta con della polvere bianca (sempre talco) alla scuola elementare di Cesiomaggiore. Nove giorni dopo altra lettera alla redazione giornalistica in cui chiede una statua. L’ultimo fatto risale a 16 giorni fa. Una maestra dell’asilo di Cergnai a Santa Giustina trova nel cortile una busta bianca da congelatore. Dentro, un’altra lettera delirante di Erostrato in cui minaccia i bambini. Se non sarà eretta una statua in suo onore condirà i dolciumi con spilli, sapone e chiodi, le barbie e i pupazzi con lamette. E poi li distribuirà nei cortili di case, scuole, parchi. Vicino alla lettera un sacchetto di caramelle infilzate da spilli come fossero spiedini.
Le indagini si concentrano ora su un capello o un’impronta digitale che possono esser rimasti negli oggetti trovati. Sarà la scienza, forse, a raccontare qualcosa di Erostrato. Nei luoghi dove ha colpito non ci sono telecamere. E mancano testimoni. È stata avviata anche una perizia calligrafica per capire se le lettere sono state scritte dalla stessa persona. Saranno analizzate le buste, i fogli, l’inchiostro. E anche il sacchetto di caramelle per risalire al luogo dove sono state comprate. Sabato in Procura è arrivata anche la mail di una donna feltrina che dice di conoscerlo. «L’indirizzo è attendibile e verificheremo», conclude Luca. Un altro indizio che entra a pieno diritto nell’ormai corposo fascicolo dedicato a Erostrato.