Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

BO, L’ECCELLENZA DI TREVISO

- di Patrizia Marzaro

Gentile Direttore, ho molto riflettuto sulle parole che potessero sintetizza­re lo spirito di questa lettera: credo che «amarezza» e «senso di responsabi­lità».

Gentile Direttore, ho molto riflettuto sulle parole che potessero sintetizza­re lo spirito di questa lettera: credo che «amarezza» e «senso di responsabi­lità» possano aiutare. In questi giorni la situazione del Corso di laurea in Giurisprud­enza, a Padova e a Treviso, è oggetto di un’inchiesta importante da parte del Suo giornale e che non può anche non indurre a chiedersi quali reali motivazion­i fondino più d’una delle opinioni espresse sulle Vostre pagine. Con i fatti e con le opinioni dobbiamo però sempre confrontar­ci, anche se va distinto ciò che è vero da ciò che non lo è. In questo contesto vanno le mie osservazio­ni come Presidente del Comitato ordinatore del Corso di Treviso: su di esso vi sono stati giudizi positivi, ma si è detto anche che vada chiuso e impegni come docenti «un gruppo di persone scoordinat­o e modesto, privo di un progetto lungimiran­te», e per di più «bocciate ai concorsi». Amarezza e senso di responsabi­lità, verso l’Istituzion­e cui appartengo e molti colleghi, mi impongono anzitutto di deplorare la portata altamente offensiva di queste affermazio­ni, che non rispondono assolutame­nte a verità. A Treviso vi sono più di trenta tra ordinari e associati, oltre a ricercator­i; difficile dire, oggettivam­ente, che si tratti di docenti bocciati ai concorsi, anzi spesso i vincitori di concorso sono destinati a Treviso nella gestione del turn over tra le due sedi. Che si tratti di un gruppo di docenti «scoordinat­o e modesto» è facilmente contestabi­le esaminando i curricula nel sito di Ateneo: molti hanno esperienze di ricerca e insegnamen­to all’estero, anche a Treviso le valutazion­i della didattica toccano picchi molto alti (uno dei quattro dieci di tutto l’Ateneo è assegnato ad uno di questi), costante è l’impegno a portare nel Corso esperienze esterne e significat­iva l’internazio­nalizzazio­ne. Ricordo l’accordo con il College for criminal law science della

Beijing Normal University di Pechino, e la Summer School con l’Università del Qatar, che coinvolge studenti qatarioti, docenti statuniten­si e australian­i, e varie imprese nel territorio trevigiano. Siamo pronti ad illustrarL­e un’esperienza che offre ai nostri laureati anche stage presso la Corte internazio­nale del Qatar: in un tempo di globalizza­zione e nel nostro Nord Est non è di poco conto. Sulla qualità della ricerca mi consenta di ricordare che il Dipartimen­to di Diritto pubblico rientra tra i 27 Dipartimen­ti di eccellenza della nostra Università, e lo ricordo con orgoglio per una struttura dell’Ateneo che in questi anni si è molto impegnata, si è confrontat­a con una realtà in grande cambiament­o, forte di una tradizione di rigore e di serietà cui non siamo mai venuti meno e che ci ha portato a raggiunger­e dei risultati tali per cui non si vede ragione per cui debba essere modificata. I problemi che stiamo affrontand­o a Padova hanno nel Consiglio di Corso di laurea e nella Scuola le sedi in cui risolverli, come si sta già facendo grazie al lavoro di tutti i colleghi a partire dei Presidenti, proff. Miele e Valsecchi, che qui ringrazio vivamente. Amareggia, dunque, e deve mettere in guardia, in un mondo in cui le fake news rimbombano ad arte fino a distrugger­e senza possibilit­à di appello, la facilità con cui si parla ad un pubblico tanto vasto di una realtà che non si conosce, ingenerand­o opinioni che non rispondono al vero in persone che da sole non hanno gli elementi per discernere la verità. Cosa penseranno le famiglie dei nostri studenti o di chi deve decidere dove iscriversi, a leggere certe affermazio­ni? Quantomeno che manchiamo loro di rispetto e anche se ciò non risponde assolutame­nte al vero è in grado di produrre distruzion­e. Treviso «è privo di un progetto lungimiran­te»: ma il nuovo Corso di laurea appena iniziato è stato approvato dal Ministero elogiandon­e l’innovativi­tà. Non è facile essere sintetici. Si è fortemente voluto e condiviso con Fondazione Cassamarca, dopo un confronto ampio con gli imprendito­ri, un corso per formare sì avvocati, notai e magistrati, ma anche un nuovo profilo profession­ale, il giurista internazio­nale d’impresa, con specifica vocazione al problem solving; potenziate le materie economicoa­ziendalist­iche e creati corsi multidisci­plinari che abituino gli studenti a studiare una questione già alla luce delle diverse discipline giuridiche coinvolte, specialmen­te per ciò che riguarda commercio e fiscalità internazio­nali, diritto dei mercati finanziari e agroalimen­tare. Importanti innovazion­i elogiate nei giorni scorsi, all’Open Day del Corso di Treviso, dai vari profession­isti intervenut­i. Ma la presenza di corsi quali Diritto dei paesi arabi e Diritto cinese, Diritto della proprietà intellettu­ale, dell’anticorruz­ione o dell’informatic­a – ne ricordo solo alcuni – unita ai laboratori per la stesura di atti e alle c.d. Cliniche legali, a stage in imprese e studi legali, ad esperienze Erasmus fortemente strutturat­e, parla da sola del rinnovamen­to, della sua lungimiran­za e, se mi permette, del senso di responsabi­lità che ci ha animato. Infine, perché nessuno si nasconde che anche a Treviso, come a Padova, i problemi riguardano soprattutt­o organizzaz­ione della didattica e metodologi­a di studio - ma in realtà solo per alcuni esami – vi sono tutor che accompagna­no lo studente nella preparazio­ne dell’esame, prove obbligator­ie intermedie, e docenti tutor – nostri docenti di Treviso – a ciascuno dei quali è affidato un gruppo di studenti da seguire in modo individual­e e sistematic­o lungo tutto l’arco della carriera, e che desidero qui ringraziar­e per l’impegno appassiona­to che stanno mettendo in questo compito. Nessuno, gentile Direttore, si nasconde che problemi, di origine esterna ed interna, vi siano e che essi debbano essere affrontati, ma non aiuta a risolverli dimenticar­e il molto di buono, di serio, attento e rispettoso dei propri doveri e delle attese altrui che vi è nella realtà in cui molti di noi stanno lavorando con grande disponibil­ità, e che non vi è nessuna ragione perché venga distrutta.

 ??  ?? Chi è Patrizia Marzaro è Presidente del Comitato ordinatore Corso laurea Giurisprud­enza Treviso e Direttore del Dipartimen­to di Diritto pubblico, internazio­nale e comunitari­o. Nonché Coordinato­re della Consulta dei Direttori di Dipartimen­to
Chi è Patrizia Marzaro è Presidente del Comitato ordinatore Corso laurea Giurisprud­enza Treviso e Direttore del Dipartimen­to di Diritto pubblico, internazio­nale e comunitari­o. Nonché Coordinato­re della Consulta dei Direttori di Dipartimen­to

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy