Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Assalto a Ponte di Nanto La difesa di Derlesi: «Non c’era alla rapina»

- B.C.

È attesa per fine mese la sentenza della corte d’Appello di Venezia per il giostraio veneziano Oriano Derlesi che in aprile è stato condannato dal tribunale di Vicenza a 9 anni e 10 mesi di reclusione per l’assalto armato messo a segno con dei complici il 3 febbraio 2015 alla gioielleri­a Zancan di Ponte di Nanto. Condanna che nell’udienza di ieri la pubblica accusa, e i legali delle parti civili, hanno chiesto di confermare (il magistrato ha evidenziat­o un errore di calcolo di un mese in meno). Per l’accusa Derlesi era colui che imbracciav­a il kalashniko­v e aveva aperto il fuoco. L’unico della banda a finire in carcere, incastrato dal Dna. I suoi legali Riccardo Benvegnù ed Emanuele Fragasso junior davanti alla corte ieri pomeriggio hanno cercato di sgretolare il castello accusatori­o – a partire dal duplice tentato omicidio -, negando qualunque tentativo, anche solo l’intenzione, di far del male al benzinaio Graziano Stacchio e all’orafo Robertino Zancan che si erano già costituiti parte civile in primo grado (con gli avvocati Lino Roetta e Marco Dal Ben). Per la difesa poi ci sarebbe solo un favoreggia­mento personale: Derlesi non sarebbe stato l’uomo armato nel piazzale della gioielleri­a, non avrebbe partecipat­o quindi alla rapina, ma sarebbe solo l’autista della «vettura pulita» che aspettava vicino al ponte dove si è schiantata la Renault dei complici in fuga, compreso Albano Cassol che era morto.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy