Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Red Canzian «Ero carico Non ho sbagliato»
Il musicista trevigiano ha portato all’Ariston «Ognuno ha il suo racconto», finito in zona rossa nella prima serata. «La gara non mi interessa. La giuria demoscopica è una sciocchezza. Nella notte ho ricevuto centinaia di messaggi di complimenti»
«S ono molto soddisfatto, nessuna agitazione, avevo la netta sensazione di aver fatto bene i compiti a casa. Sul palco sono salito molto carico e non ho sbagliato nulla». Red Canzian martedì ha fatto sentire al Festival di Sanremo la canzone Ognuno ha il suo racconto con la quale si presenta in gara, da solista, nella categoria dei Campioni. Dopo aver fatto attraccare al porto definitivo il suo (ex) gruppo dei Pooh, il musicista di Treviso ha proposto come apripista dell’album solista «Testimone del tempo» (in uscita il 16 febbraio) un brano rock che intende riassumere in poche strofe la propria vita, compreso lo scampato pericolo dell’aneurisma di qualche anno fa. E lancia un messaggio chiaro: «Ognuno ha il suo racconto / perché ogni uomo ha un suo preciso istinto».
La performance di martedì, replicata poi ieri sera, è stata ineccepibile, piena di grinta. Ma è stata notata anche perché Canzian indossava qualcosa che nessuno dei suoi colleghi uomini aveva: un fiore bianco sulla giacca. Quel fiore è il simbolo del supporto alla lotta della violenza contro le donne, bocciolo che tutte le cantanti in gara avevano sull’abito. «Non ho proprio idea perché fossi l’unico uomo con il fiore appuntato sulla giacca. L’ho scoperto solo dopo aver suonato – confessa Canzian -. Dietro il palco una signora lo offriva a tutti e ne spiegava le motivazioni, ovviamente ho accettato subito». A notarlo è stata subito Michelle Hunziker, conduttrice assieme a Pierfrancesco Favino e al direttore artistico Claudio Baglioni, che ne ha chiesto i motivi a Red dopo la performance. Canzian, stupito, ha risposto che quel fiore lo dovrebbero portare soprattutto gli uomini. «Con Michelle siamo amici ma il discorso non era né previsto né preparato. È un tema che deve essere caro a tutti – spiega il musicista - sono ancora in tanti a
pensare l’unica donna che la che mamma bisogna sia proteggere. molto più forti Le di donne noi e alcuni sono uomini hanno paura e le trattano male proprio per questo». Il cammino per la finale di sabato è ancora lungo, ma la giura demoscopia della prima serata ha «condannato» (momentaneamente) Canzian alla zona rossa della classifica, la più bassa (il cosiddetto “inferno”). «L’ho detto prima di partire. Alla gara non penso, voglio semplicemente cantare nel migliore modo possibile e credo d’averlo fatto – ha commentato Red - penso che la giura demoscopica sia proprio una sciocchezza, ha messo nella zona rossa anche Mario Biondi, Diodato e Roy Paci… è la stessa giuria che aveva buttato fuori Ron e che adesso lo idolatra solo perché ha una canzone di Lucio Dalla».
Insomma la classifica non conta, ma un po’ brucia, nonostante i complimenti per l’esibizione siano arrivati tanti e inaspettati. «Ho ricevuto centinaia di messaggi di complimenti, sono stato fino alle 3 di notte a leggerli – dice sereno Canzian - mi hanno scritto tecnici, musicisti, direttori di palco, persone insospettabili, colleghi e perfino il figlio di Roby Facchinetti mi ha detto che ho spaccato». Dopo due giorni di palco, oggi per il musicista veneto sarà la giornata di defaticamento, e se lo si potrà vedere come ospite al «Dopofestival». Si tornerà a cantare domani, questa volta in duetto con Marco Masini.