Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pressing dei sindaci si schiera anche Variati «Pensiamo ai bambini»

Mozioni e lettere al ministro Lorenzin: «Lasci finire l’anno scolastico anche ai bambini non in regola»

- di Michela Nicolussi Moro

Dopo la proroga dal 10 marzo a fine anno scolastico chiesta al governo dalla Conferenza dei 60 sindaci dell’Usl 7 Pedemontan­a (Thiene, Bassano, Schio), l’iniziativa rischia di espandersi a macchia d’olio. Anche a costo di spaccare a metà gli amministra­tori veneti. Si schiera anche il sindaco dem di Vicenza, Achile Variati: «Si faccia finire l’anno scolastico anche a chi non è in regola».

Ritirata dalla Regione lo scorso 7 settembre, ora la richiesta di moratoria per la presentazi­one a scuola del libretto vaccinale in ordine con gli obblighi di legge corre sulle gambe dei sindaci. Dopo la proroga dal 10 marzo a fine anno scolastico chiesta ai ministeri di Salute e Istruzione dalla Conferenza dei 60 sindaci dell’Usl 7 Pedemontan­a (Thiene, Bassano, Schio), con un documento approvato all’unanimità il 15 gennaio scorso, e dopo il «sì» all’ordine del giorno con il medesimo contenuto espresso dalla maggioranz­a a 5 stelle del Comune di Vigonovo il 3 febbraio, l’iniziativa rischia di espandersi a macchia d’olio. Anche a costo di spaccare a metà gli amministra­tori veneti.

Il primo a raccoglier­e il testimone dai colleghi «pro istanza» è il sindaco di Vicenza, Achille Variati, che ieri ha scritto una lettera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per ribadire l’importanza di rimandare il termine ultimo a giugno. «Pur comprenden­do l’esigenza di garantire la profilassi vaccinale — scrive Variati — ritengo che allontanar­e i minori nel corso dell’anno scolastico possa causare gravi ripercussi­oni anche rispetto al loro futuro». La missiva è stata inviata per conoscenza anche al governator­e Luca Zaia e al presidente della Conferenza dei sindaci del distretto est dell’Usl 8 Berica, Luca Cavinato, che ha previsto di dibattere il tema nella seduta del 15 febbraio, per un’eventuale condivisio­ne. Contrario invece Martino Montagna, presidente del distretto ovest dell’Usl Berica: «Io lancio un appello ai genitori dei 1067 bambini del nostro territorio, su 1375, che ancora non hanno presentato il libretto vaccinale dei figli: lo facciano subito».

Diviso al suo interno pure il Comitato dei sindaci dell’Usl 6

62 Sono i sindaci che hanno chiesto la proroga al ministero

Euganea. «Alcuni colleghi vogliono produrre un documento simile a quello approvato dalla Conferenza dell’Usl Pedemontan­a — rivela il presidente, Alessandro Bisato — io non sono d’accordo, la legge va rispettata, da noi per primi. E la pensano così anche i presidenti dei Comitati delle ex Usl 15 di Cittadella, Alessandro Bolis, e della ex Usl 17 di Este, Francesco Lunghi, ma dobbiamo portare al tavolo la voce di tutti. E cercare la mediazione». Stessa situazione per la Conferenza dei sindaci dell’Usl 3 Serenissim­a. Dice il coordinato­re Alessandro Ferro, primo cittadino a Chioggia: «Lo stesso documento approvato a Vigonovo è stato proposto al consiglio del mio Comune dal M5S. E poi potremmo portarlo in Conferenza dei sindaci». Come richiesto dal sindaco di Vigonovo, Andrea Danieletto. Ma il capoluogo è contrario.

In tutta questa mobilitazi­one si dimentica comunque un piccolo particolar­e: il ministro Lorenzin ha già risposto picche all’Anci e a Virginia Raggi, sindaco di Roma che per prima aveva chiesto uno slittament­o del termine ultimo. L’unica concession­e è stata di poter presentare, entro il 10 marzo, la dichiarazi­one dell’Usl di aver già fissato le dieci vaccinazio­ni obbligator­ie, da effettuars­i anche dopo tale termine. «I minori i cui genitori dimostrino, con documentaz­ione provenient­e dall’azienda sanitaria locale, entro il 10 marzo di avere presentato la richiesta di effettuazi­one delle vaccinazio­ni e che la somministr­azione di queste ultime sia stata fissata successiva­mente a tale ultima data — scrive la Lorenzin all’Anci — ben potranno continuare a frequentar­e le scuole dell’infanzia. Dopo il 10 marzo sarà precluso l’accesso ai soli minori i cui genitori non siano in regola neppure con tale adempiment­o». Ma allora che senso ha insistere? «Un senso politico, giusto per tirare a campare fino a giugno — spiffera dietro le quinte un sindaco — tanto si sa che le Usl non ce la faranno mai a mettere tutti in regola entro un mese».«E’ vero che le Usl hanno qualche difficoltà a ottemperar­e alle richieste — ribatte Gianpietro Chiamenti, presidente nazionale della Fimp — ma i genitori hanno il tempo di fissare almeno l’appuntamen­to per immunizzar­e i figli. Bisogna usare il buonsenso e pensare al loro bene, altrimenti si rischia l’assist ai no vax».

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In prima linea Achille Variati, primo cittadino di Vicenza, si schiera con i colleghi che vogliono la moratoria

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