Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Lotta alla sclerosi multipla, nobildonna lascia 200mila euro all’associazione del territorio
ROSÀ
Duecentomila euro è stato il lascito di una nobildonna vicentina l’anno scorso in favore della ricerca sulla sclerosi multipla.
«Un fatto che ci ha riempito il cuore di gioia e di soddisfazione», riferisce Fabio Rigoni presidente dell’Aism , l’associazione sclerosi multipla, che ha la sua sede direzionale ed operativa a Rosà, frazione Travettore,in via Marangoni 2. Da qualche anno l’Aism rosatese porta avanti un discorso, iniziato a livello nazionale in accordo con i collegi notarili, per sensibilizzare le persone che fanno testamento, in modo che possano decidere di contribuire a migliorare il futuro di molti malati di sclerosi multipla affidando il proprio impegno ad una semplice volontà, mediante un lascito solidale.
«Abbiamo coinvolto nel passato notai bassanesi come Sandro Grispigni Manetti o Massimo Stefani,- riferisce Serena Merlo della sede Aism rosatese,- quest’anno abbiamo coinvolto attraverso il presidente dei notai vicentini Maria Quagliarella, i distretti riuniti di Bassano e Vicenza e terremo un incontro illustrativo giovedì prossimo 25 gennaio in Contrà Pedemuro San Biagio 17 a Vicenza, con la stessa Quagliarella e con il dottor Carlo Santamaria Amato».
Fabio Rigoni è presidente dell’Aism con sede a Rosà da qualche anno. La sua storia è esemplare: 44 anni, asiaghese doc, è sposato con Roberta 40 anni che conosce da quando era bambina. Roberta a 14 anni ha mostrato i primi segni della sclerosi multipla e Fabio seguendo il suo cuore l’ha sposata, mettendo al mondo due splendidi bambini, un maschio di 12 anni e una bambina di 6, ed ora presiede con entusiasmo l’intera associazione vicentina.
«Nella nostra provincia abbiamo 1500 ammalati, in Veneto più di 8000 ed il centro Aism di Rosà è uno dei sei più attrezzati d’Italia- riferisce Rigonima i fondi che raccogliamo con i lasciti lì destiniamo tutti e solo alla ricerca. L’anno scorso sono state presentati 90 progetti di ricerca e l’Aism ne ha finanziato 30».
Il presidente Rigoni, oltre all’episodio dei 200 mila euro ricevuti da una anziana contessa, ricorda tanti altri piccoli lasciti: «Abbiamo avuto anche 500 euro, 1000 euro. Tutti contributi che apprezziamo moltissimo: la gente ha capito che può dare una parte dei propri beni in favore di persone meno fortunate, attraverso la ricerca scientifica».