Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Amministrative, la Lega «Dopo le Politiche valuteremo le alleanze »
Da Re: «Tra i forzisti tensioni poco chiare». E sul 4 marzo: «Rispettati gli equilibri». Oggi Salvini in città
I mal di pancia interni al partito? «Sono inevitabili quando si devono fare delle scelte». Il Vicentino poco rappresentato nelle liste? «È vero, ma dovevamo rispettare gli equilibri interni alla coalizione». E infine lo sguardo alle elezioni comunali: «Non è bello assistere alle divergenze in casa Forza Italia».
Il segretario regionale della Lega, Gianantonio Da Re, arriva a Vicenza per la presentazione dei candidati alle Politiche e si trova a parlare di mal di pancia, rappresentatività, ambizioni e amministrative. Lo fa il giorno prima dell’arrivo del segretario nazionale Matteo Salvini che stamattina sarà a Vicenza in Fiera (dalle 10). Insomma, una panoramica a tutto tondo che fotografa lo stato d’animo interno al Carroccio, dove critiche e posizioni di dissenso sono state espresse da diverse voci. E Vicenza non fa eccezione: all’indomani della presentazione delle liste per le Politiche, a fine gennaio, è salita la critica di «scarsa rappresentatività» dal territorio - quello vicentino - che aveva segnato la più alta affluenza al voto in occasione del referendum sull’autonomia del Veneto di ottobre. Lo stesso segretario provinciale della Lega, Erik Pretto, aveva dichiarato che le liste erano state «composte dalla segreteria regionale e trasmesse a quella nazionale», facendo intendere scarso coinvolgimento delle sezioni locali. «È vero - dichiara Da Re - il Vicentino ne esce meno forte nelle liste ma abbiamo dovuto tener conto degli equilibri interni alla coalizione, il rispetto delle quote di genere, insomma molte variabili che concorrono. Ma abbiamo l’occasione di raddoppiare il numero di parlamentari in rappresentanza del territorio e cercheremo di compensare, poi, in qualche modo». Intanto ieri è andata in scena una presentazione dei candidati per le Politiche contrassegnata dalla presenza di qualche big del partito (l’ex-ministro Roberto Calderoli e il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti) ma anche dall’assenza di altri esponenti di spicco vicentini - seppure invitati - fra cui l’eurodeputata Mara Bizzotto e il consigliere regionale Nicola Finco. In prima fila per essere eletta in Senato c’è la parlamentare uscente Erika Stefani (ex-vicesindaco di Trissino), candidata al collegio uninominale di Vicenza, mentre per la Camera la Lega schiera al collegio uninominale di Bassano l’ex-sindaco di Cartigliano, Germano Racchella. Al proporzionale, nei collegi vicentini per la Camera, ecco invece i volti di Silvia Covolo (ex-sindaco di Breganze e ora consigliere di minoranza), seguita dallo stesso Pretto, dalla dipendente dell’Usl 8 Silvia Maino e dal segretario cittadino del Carroccio Matteo Celebron. Per tutti, le priorità sono «realizzazione dell’autonomia del Veneto», ma anche «risposte ai risparmiatori truffati delle banche venete» e il tema della sicurezza: «Va combattuto cambiando le leggi - afferma Stefani - altrimenti i problemi di degrado e delinquenza continueranno a persistere, anche in città».
Lo sguardo dei maggiorenti del partito si è spostato, poi, anche sulle amministrative che appaiono sempre più legato all’esito del 4 marzo. La coalizione di centrodestra coabitata da Lega e Forza Italia riflette, infatti, la squadra che sorregge il candidato sindaco Fabio Mantovani, e dunque ogni sussulto in occasione delle Politiche può diventare un terremoto a Vicenza. In primis perché, fra i forzisti, si è levata di recente qualche voce critica nei confronti della figura del candidato Mantovani: «Noi vogliamo rispettare gli accordi - spiega Da Re -. Certo non è bello assistere alle critiche di questi ultimi giorni in casa Forza Italia, ma partiamo da un accordo che c’è. Poi, se ci saranno ripensamenti o altri ragionamenti dopo l’esito del voto alle Politiche, questo non posso saperlo».