Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ville palladiane e dimore chiuse «Riscopriam­o la Vicenza nascosta»

Dal Porto-Breganze al Repeta, appello di Italia Nostra. Tutto esaurito per il Torrione

- Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il caso che ha fatto «scuola» è il Torrione di Porta Castello: un edificio storico chiuso al pubblico che è stato riaperto - in forma temporanea - registrand­o il tutto esaurito con 1300 visite in 60 giorni, tanto che il Comune ha dovuto prorogarne la chiusura di un mese (a fine febbraio le visite termineran­no). Ma ci sono anche palazzi palladiani, ville di quartiere, luoghi che narrano un pezzetto di storia di Vicenza e che, però, nessuno ascolta. Il motivo? Sono chiusi, inaccessib­ili alle visite del grande pubblico e, dunque, in buona sostanza sconosciut­i. «Il Torrione è stato preso d’assalto ma ci sarebbero molti altri palazzi o edifici da ammirare in città, se solo venissero aperti». Le parole della presidente della sezione vicentina di Italia Nostra, Giovanna Dalla Pozza-Peruffo, diventano una sorta di appello: un invito a girare la chiave, aprire le porte e far entrare i visitatori in alcuni edifici storici della città, diretto non solo alle istituzion­i ma pure ai privati, proprietar­i degli immobili che spaziano dal centro alla periferia.

E basta elencarne alcuni per capire quanto ancora Vicenza sia «nascosta» ai suoi stessi abitanti. Un esempio: Palazzo Porto-Breganze è quell’edificio stretto e alto che si staglia sul lato sud di piazza Castello, realizzato dopo il 1570 a rappresent­are l’unica porzione realizzata di un più ampio disegno palladiano. Cioè è un’opera del genio padovano, inserita anche nei beni del sito Unesco «La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto« ma preclusa alle visite all’interno. Idem per Palazzo Porto-Colleoni, in contra’ Porti: «È di proprietà privata - dichiara Dalla Pozza-Peruffo - e ha subito dei lavori anni fa, ma non è visitabile, sebbene nel cortile si trovi una scala a stile veneziano unica nel suo genere in città». Poi ecco Palazzo Sesso-ZenFontana, in contra’ Zanella: edificio in stile gotico realizzato fra il 13esimo e il 14esimo secolo e oggetto di restauro nei primi anni Duemila. Ma anche altri nomi più noti come Palazzo Repeta in corso Fogazzaro e Palazzo Thiene in contra’ Porti: entrambi gli edifici sono chiusi ma mentre il primo è abbandonat­o da molti anni, il secondo è a stato aperto al pubblico fino a quando è stato la sede di rappresent­anza dell’ex-Banca popolare di Vicenza e da un paio d’anni è al centro dell’interesse di Comune e Governo per trasformar­lo in una nuova sede museale in città. Ma l’elenco dei beni chiusi al pubblico va pure oltre il centro storico. Nel quartiere dei Ferrovieri, infatti, c’è villa Bertolini: uno stabile del Quattrocen­to sul quale è stata costruita una villa nel Settecento, affiancato da un oratorio in stile barocco e, anche in questo caso, chiuso al pubblico. «Servirebbe­ro azioni promoziona­li che riuscisser­o a portare i vicentini all’interno di questi luoghi afferma la presidente di Italia nostra - anche solo per farli conoscere. Ad esempio noi abbiamo svolto per anni visite guidate al complesso di San Biagio ma ora quella serie di edifici cadono a pezzi».

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Da vedere Palazzo Repeta, ex sede dalla Banca d’Italia è chiuso al pubblico

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