Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La famiglia «Erostrato» e le caramelle comprate con la tessera del Conad

Belluno, nuovi indizi. Ieri scena muta all’interrogat­orio

- Davide Piol

BELLUNO Dolci amari per la «famiglia Erostrato». Un altro indizio rischia di mettere a dura prova l’innocenza dei tre indagati (padre, moglie e figlio) sospettati di essere la mente e le braccia del mitomane che per sette mesi ha imperversa­to sui comuni di Cesiomaggi­ore e di Santa Giustina. Gli inquirenti hanno scoperto che il 27 dicembre scorso uno dei tre avrebbe acquistato un sacchetto di caramelle al supermerca­to Conad di Cesiomaggi­ore. Un sacchetto identico a quello ritrovato 26 giorni dopo nel cortile dell’asilo di Cergnai a Santa Giustina. Era stata una maestra a raccoglier­lo e ad accorgersi che delle caramelle farcite di spilli. Una scoperta terribile dietro cui si nascondeva anche una tentata estorsione. «Mi concentrer­ò sui bambini. Dolciumi conditi con spilli, sapone, chiodi e puntine. Barbie e pupazzi con lamette – aveva scritto Erostrato nella lettera lasciata accanto al sacchetto di caramelle – Voi dovete avere paura per i vostri figli nei cortili di scuole, parchi, perfino case. Datemi quello che voglio e me ne andrò via (la statua)». È bastato controllar­e gli acquisti effettuati dalla famiglia di Cesio nell’ultimo periodo per capire che uno di essi era quantomeno sospetto. Come? Attraverso la carta fedeltà del supermerca­to intestata al padre. L’amica fedele di tutte le mamme che permette di accumulare punti e di vincere premi ha dato una svolta al corso delle indagini per il caso «Erostrato».

Ieri pomeriggio intanto si è svolto l’interrogat­orio del figlio Samuele Aquini. Il colloquio è durato dieci minuti. «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere», ha risposto lui. E fine. Poi Samuele è uscito dalla Procura e si è incamminat­o con i suoi avvocati – Stefano Zallot e Luciano Perco – verso lo studio legale. Il ragazzo, che ora abita a Cesio con i suoi genitori, è sembrato stanco e provato. Testa bassa, passo veloce. Alle domande dei giornalist­i ha indicato i suoi avvocati con un cenno del capo. Che hanno detto: «I processi si fanno in tribunaleN­on c’è alcun elemento significat­ivo nei loro confronti».

 ??  ?? Sotto accusa Samuele Aquini, 30 anni, ieri all’uscita del tribunale: il ragazzo è indagato assieme al padre Nemesio (e alla madre) Zanfron
Sotto accusa Samuele Aquini, 30 anni, ieri all’uscita del tribunale: il ragazzo è indagato assieme al padre Nemesio (e alla madre) Zanfron

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