Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La famiglia «Erostrato» e le caramelle comprate con la tessera del Conad
Belluno, nuovi indizi. Ieri scena muta all’interrogatorio
BELLUNO Dolci amari per la «famiglia Erostrato». Un altro indizio rischia di mettere a dura prova l’innocenza dei tre indagati (padre, moglie e figlio) sospettati di essere la mente e le braccia del mitomane che per sette mesi ha imperversato sui comuni di Cesiomaggiore e di Santa Giustina. Gli inquirenti hanno scoperto che il 27 dicembre scorso uno dei tre avrebbe acquistato un sacchetto di caramelle al supermercato Conad di Cesiomaggiore. Un sacchetto identico a quello ritrovato 26 giorni dopo nel cortile dell’asilo di Cergnai a Santa Giustina. Era stata una maestra a raccoglierlo e ad accorgersi che delle caramelle farcite di spilli. Una scoperta terribile dietro cui si nascondeva anche una tentata estorsione. «Mi concentrerò sui bambini. Dolciumi conditi con spilli, sapone, chiodi e puntine. Barbie e pupazzi con lamette – aveva scritto Erostrato nella lettera lasciata accanto al sacchetto di caramelle – Voi dovete avere paura per i vostri figli nei cortili di scuole, parchi, perfino case. Datemi quello che voglio e me ne andrò via (la statua)». È bastato controllare gli acquisti effettuati dalla famiglia di Cesio nell’ultimo periodo per capire che uno di essi era quantomeno sospetto. Come? Attraverso la carta fedeltà del supermercato intestata al padre. L’amica fedele di tutte le mamme che permette di accumulare punti e di vincere premi ha dato una svolta al corso delle indagini per il caso «Erostrato».
Ieri pomeriggio intanto si è svolto l’interrogatorio del figlio Samuele Aquini. Il colloquio è durato dieci minuti. «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere», ha risposto lui. E fine. Poi Samuele è uscito dalla Procura e si è incamminato con i suoi avvocati – Stefano Zallot e Luciano Perco – verso lo studio legale. Il ragazzo, che ora abita a Cesio con i suoi genitori, è sembrato stanco e provato. Testa bassa, passo veloce. Alle domande dei giornalisti ha indicato i suoi avvocati con un cenno del capo. Che hanno detto: «I processi si fanno in tribunaleNon c’è alcun elemento significativo nei loro confronti».