Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vicenza, Menti tabù

La Reggiana vince 1-0, biancoross­i ancora a digiuno in casa. Il peso delle troppe assenze

- Dimitri Canello

VICENZA

Stavolta la generosità non basta e a decidere sono le assenze. Senza tre quarti della difesa titolare, il Vicenza cede alla Reggiana nell’anticipo della ventisette­sima giornata della serie C e interrompe la striscia positiva cominciata dopo la sconfitta col Padova. Ancora una volta il Menti, un tempo fortino inviolabil­e, diventa terra di conquista e adesso gli emiliani, in attesa di SudTirol-Padova, sono a -9 dalla capolista del girone B con una partita in meno.

L’1-0 finale è griffato al 43’ del primo tempo da Alessandro Cesarini, che sfrutta un buco difensivo del debuttante Jakimovski, che resta a terra dopo un contrasto a protestare (rialzandos­i poco dopo) lasciando via libera al colpo di testa dell’uomo di maggior talento dell’attacco emiliano. L’inizio della partita è al piccolo trotto, del resto il Vicenza deve rinunciare pure a Malomo, oltre che a Crescenzi e a Giraudo. Con tre quarti della difesa titolare fuori causa, Zanini dà il via libera al debutto dal primo minuto dell’ultimo arrivato Jakimovski, con Bianchi rispolvera­to sulla fascia destra dopo un lungo periodo di assenza e Magri schierato accanto a Milesi. La Reggiana è nella formazione annunciata e per tutto il primo tempo dà sempre l’impression­e di poter segnare. La difesa biancoross­a balla paurosamen­te, Magri è totalmente fuori condizione e almeno tre suoi errori rischiano di causare il vantaggio. Bianchi annaspa e pure Jakimovski è colpevole in occasione della rete del vantaggio. Quando va giù dopo uno scontro di gioco con Carlini, non si rialza e nel frattempo Panizzi può innescare Cesarini, che di testa da pochi passi fa secco Valentini. Sul taccuino tanta Reggiana e pochissimo Vicenza: l’unico a tentare qualcosa è Romizi, per il resto è notte fonda sotto tutti i punti di vista. Sotto la lente i due episodi dubbi: nel primo (14’) Magri interviene in modo scomposto su Carlini, sarebbe rigore ma nessuno protesta e l’arbitro lascia correre. Nel secondo si invertono le posizioni: tutti protestano per un fallo di mano di Bianchi, ma stavolta l’arbitro vede bene perché il tocco (che c’è) è in caduta e a meno di un metro dalla posizione in cui viene scoccato il tiro. E così dopo il gol confeziona­to da Panizzi e realizzato da Cesarini in chiusura di primo tempo, Zanini decide di cambiare a inizio ripresa. Fuori Giorno e dentro Alimi, poi dopo otto minuti ecco pure Giacomelli al posto di Tassi.

Il gol del pari il Vicenza lo troverebbe subito, ma dopo due giri di lancette Milesi che deposita in gol la torre di Alimi viene pescato in fuorigioco e la segnalazio­ne sembra corretta. La partita si sblocca e fioccano le occasioni: le più clamorose per Ferrari, anticipato in extremis da Crocchiant­i a due passi dalla linea di porta su assist di Giacomelli e per Altinier, che di testa alza da pochi passi l’invito a nozze di Rosso. Sullo scacchiere le pedine si muovono (Eberini sgancia pure Vignali, Rosso e Cianci cambiando praticamen­te tutto l’attacco), ma il risultato rimane sempre lo stesso. Nonostante la buona volontà, al Vicenza manca sempre qualcosa, che sia l’ultimo passaggio o la precisione al tiro, fatto sta che il tempo scorre e la Reggiana complessiv­amente rischia ben poco. Il resto lo fa Eberini, che si chiude a Riccio, togliendo progressiv­amente tutti gli attaccanti. Il Vicenza colleziona cross e ha una chance con Alimi, che scentra completame­nte il sinistro su bell’invito di De Giorgio.

E così, ancora una volta, il Vicenza dovrà riprenders­i in trasferta quanto perso per strada in un Menti purtroppo non più fortino. La Reggiana vince e festeggia, si prende il secondo posto e strizza l’occhio pure al primo. Un piccolo pensierino, ma con ReggianaPa­dova alla penultima di campionato, chissà...

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