Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Destra e sinistra in centro storico sabato di tensione, ma zero scontri
Le due manifestazioni controllate a vista dalle forze dell’ordine
Di nuovo un pomeriggio VICENZA di tensione fra destra e sinistra, ieri a Vicenza. Forza Nuova ha organizzato un evento nella sede del Movimento Italia Sociale (Mis) in contra’ Muscheria alle 16.30, mentre Bocciodromo, Anpi, Cgil e Fornaci Rosse si sono riuniti in piazza delle Poste dalle 18.30. In mezzo, una ventina di carabinieri e poliziotti schierati e la Digos.
«Del fascismo e dell’antifascismo non ce ne frega nulla. Siamo nel 2018. Chi crea gli opposti estremismi lo fa perché non ha idee: confrontiamoci sui problemi della gente e su come risolverli». Con questa premessa ieri Daniele Beschin, segretario provinciale del partito di estrema destra, e Gianluca Deghenghi (Mis) hanno indetto nella sede di contra’ Muscheria – oggetto la scorsa settimana di un imbrattamento da parte di estremisti della fazione opposta – un convegno dal titolo «Italia agli italiani». Ospite d’onore il candidato all’uninominale a Venezia Luca Previati. Nella piccola sede, sulle cui pareti trovano posto manifesti su Ezra Pound e Benito Mussolini e vecchi gagliardetti della sezione vicentina del Movimento Sociale Italiano, l’avvocato rodigino ha parlato di fronte a una cinquantina di simpatizzanti del partito. «Come ho detto già molti anni fa, il fascismo va condannato perché non è stato abbastanza fascista: la corruzione e le derive hanno autorizzato le condanne successive – ha dichiarato Previati – noi oggi, nel 2018, dobbiamo portare il dibattito sui contenuti spendibili del nostro programma». Qualche momento di tensione c’è stato quando le forze di destra, terminato l’incontro, sono uscite dallo stabile in cui si erano date appuntamento per indirizzarsi verso piazza delle Poste dove stavano manifestando circa trecento persone per dire no alla presenza di fascismo in città. Ma non ci sono stati contatti: due camionette delle polizia e il dispositivo messo in atto dal questore Giuseppe Petronzi hanno diviso i due schieramenti, evitando possibili frizioni. Tutto è filato liscio e già prima delle 20 i manifestanti hanno lasciato il centro storico.