Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Liberi e Uguali rilancia la Provincia della Pedemontana: «Nuova smart city»
Salvaguardare i servizi per la popolazione BASSANO e le aziende - che devono essere sostenute per poter garantire l’occupazione - rafforzare i sistemi delle infrastrutture, dei collegamenti e della sanità: sono alcuni dei punti del programma elettorale dei candidati locali a Camera e Senato della lista Liberi e uguali. Secondo il bassanese Mauro Beraldin, aspirante deputato assieme ad Annalisa Corrado, la soluzione migliore per far crescere il territorio è l’istituzione della provincia della Pedemontana con capoluogo Bassano. L’ex assessore comunale all’Urbanistica rispolvera il vecchio progetto, in una chiave «smart city» nell’incontro per la presentazione della lista al Caffè dei Libri. «Al Bassanese serve un ente che gestisca la razionalizzazione e l’ottimizzazione dei servizi, producendo un risparmio, e che dialoghi con la Regione – spiega Beraldin - assistiamo, invece, al continuo impoverimento di un territorio dalle notevoli potenzialità, ma poco considerato e per nulla valorizzato». A preoccupare c’è sì la crisi economica, ma anche le vicende bancarie che hanno messo in ginocchio molte famiglie e il tessuto imprenditoriale . «In queste zone, un tempo vivaci e fortemente produttive, negli ultimi due anni il Pil è cresciuto meno che nel resto del Paese», rileva Davide Zoggia, già sindaco di Jesolo e presidente della Provincia di Venezia, candidato al Senato nel plurinominale. Intervenuto in città con il candidato all’uninominale, Renato Marcon, ex sindaco di Piazzola sul Brenta ha affrontato la questione del divieto dell’uso degli spazi pubblici ai gruppi che non sottoscrivono la dichiarazione di ripudio del fascismo. «Condivido il pensiero dei sindaci, come Achille Variati di Vicenza, che intendono inserire questa clausola», commenta Zoggia. Contrario, invece, il consigliere regionale Nicola Finco che propone ai sindaci Variati, Poletto e Giordani «di vietare la piazza anche ai centri sociali». «Se vogliono impedire le manifestazioni pubbliche dei movimenti che si ispirano al fascismo lo facciano anche con chi ha dimostrato di avere comportamenti violenti e antidemocratici e studino soluzioni perché questi non si verifichino», sostiene l’esponente della Lega».