Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Suo figlio mi ha tamponato» ma la truffa fallisce: arrestato
Ha telefonato alla BASSANO pensionata e le ha detto che il figlio aveva causato un incidente. Ha aggiunto che servivano dei soldi, seimila euro, per evitargli il carcere. La donna, 85 anni, in preda all’angoscia non ha avuto dubbi. È corsa in camera ed ha consegnato il suo gioiello più prezioso, una collana in oro del valore di alcune migliaia di euro. Quando il truffatore si è presentato a casa sua per ritirare quell’oggetto che doveva servire a pagare le spese urgenti lei ha però chiesto una ricevuta. Un’astuzia che unita al pronto intervento dei carabinieri ha mandato all’aria il piano del bandito. Immediatamente l’uomo è corso via. La donna che abita a Cassola ha quindi cominciato a urlare attirando l’attenzione del figlio che dopo aver capito quello che era successo ha chiesto l’intervento dei carabinieri. La gazzella si trovava in zona e raccolta una sommaria ricostruzione dei fatti non ha avuto dubbi ed è andata dritta alla stazione dei treni. «l truffatore era scappato a piedi – racconta il capitano dei carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa, Adriano Fabio Castellari – abbiamo quindi avuto un’intuizione che ci ha permesso pur con pochissimi elementi di individuarlo. Lui aveva già nascosto la collana sperando di passare inosservato in caso di controllo. I filmati hanno però fatto il resto permettendoci di ritrovare il monile e riconsegnarlo». Per l’uomo, Maurizio Savarese, 44 anni originario di Napoli, è quindi scattato l’arresto in attesa dell’udienza di convalida la prossima settimana. «Siamo convinti – continua Castellari - che solo una parte delle vittime presenti denuncia, magari perché in preda ad un senso di vergogna. Per noi invece è importante venire a conoscenza di ogni episodio anche solo tentato, proprio per aumentare il livello di sicurezza». Ma non basta perché dopo questa truffa i carabinieri ritengono sia necessario ripetere, una volta in più, che la porta di casa non va mai aperta agli sconosciuti. »Nessuno passa casa per casa a raccogliere denaro – conclude Castellari - né le forze dell’ordine né i gestori della fornitura di energia. Per questa ragione diciamo di non aprire mai la porta agli sconosciuti».