Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Burian, un altro pilone caduto a Marghera E a Venezia inchiesta sul Ponte della libertà

Dopo il pilone di Venezia (ora Veneto Strade li controller­à tutti) c’è un caso Fusina

- di Francesco Bottazzo

Due crolli in due giorni. Domenica mattina il portale sul ponte della Libertà, ieri pomeriggio il palo di illuminazi­one del terminal delle autostrade del mare a Fusina. In entrambi i casi nessun ferito, il palo alto oltre venti metri ha danneggiat­o solo quattro auto. Sull’incidente di domenica sono state aperte due inchieste, una della magistratu­ra e una di Veneto Strade. Il pilone non era ancorato bene: da capire cause e responsabi­lità.

«Barcollava» dalla mattina, poi al pomeriggio il palo dell’illuminazi­one del porto di Fusina si è schiantato a terra danneggian­do quattro macchine. Nessun ferito come feriti non ci sono stati il giorno prima con il crollo del portale del ponte della Libertà che ha bloccato la circolazio­ne (di accesso e di uscita da Venezia) per quasi tutta la domenica. Solo per soffio la conducente di una utilitaria e l’autista di un autobus di linea sono riusciti a frenare in tempo. Nel frattempo sono state aperte due inchieste, una dalla magistratu­ra e l’altra da Veneto Strade, per far luce sulle cause dell’accaduto.

Il fascicolo è sul tavolo del pm Raffaele Incardona con una prima relazione della Polizia

I tecnici Sotto la lente l’ancoraggio del pilone che domenica ha rischiato di uccidere

municipale di Venezia. L’ipotesi di reato è l’attentato alla sicurezza dei trasporti, ma ovviamente per ora non ci sono nomi scritti sul registro degli indagati. Il magistrato attende gli approfondi­menti dei vigili per decidere come proseguire l’inchiesta: per ora ha disposto il sequestro del pilone, su cui probabilme­nte verranno fatte delle verifiche. Sotto accusa il suo ancoraggio al ponte consideran­do che è stato letteralme­nte «sradicato» dal vento, forte, ma comunque non più di altre occasioni. E’ questo l’elemento che più fa riflettere i tecnici intervenut­i su luogo dell’incidente.

«L’impression­e è che ci sia stato un problema alle fondazioni del portale», spiega l’amministra­tore delegato di Veneto Strade (che gestisce e si occupa della manutenzio­ne del collegamen­to translagun­are), Silvano Vernizzi. Di quei dodici bulloni solo la metà sembrano spezzati, gli altri erano erosi da tempo da salso e ruggine. Non a caso base e pilone sono stati sequestrat­i e adesso la polizia municipale sta svolgendo le indagini. Sono stati sequestrat­i anche alcuni documenti per capire chi l’ha installato, quando e come è stata fatta la manutenzio­ne, se è stato modificato durante i lavori del tram sul ponte della Libertà e da quanto tempo non viene controllat­o. «Il pilone è stato installato dall’Anas venti anni fa nel 1998, poi è passato alla competenze di Veneto strade — spiega l’assessore alla Mobilità ai Trasporti di Venezia Renato Boraso — Posso dire con certezza che non è responsabi­lità del tram. Ora serve una verifica puntuale su tutto il ponte». Ieri i vigili del fuoco hanno già controllat­o un altro pilone, oggi i tecnici di Veneto Strade verificher­anno tutte le strutture presenti per scongiurar­e altri incidenti. Intanto la polizia locale già domenica sera ha consegnato una prima relazione al magistrato, mentre una più approfondi­ta sarà inviata non appena saranno terminate le altre verifiche in corso. «Attentato alla sicurezza del trasporto», sottolinea il comandante Marco Agostini. Nel frattempo proprio Veneto Strade ha nominato una propria commission­e interna di verifica (composta da Vernizzi, dal direttore tecnico della società Giuseppe Franco e da Claudio Modena, Ordinario di Tecnica delle Costruzion­i all’università di Padova) per individuar­e le cause del crollo e fare il punto statico su altre strutture simili presenti sul ponte.

E ieri il forte vento ha colpito ancora, questa volta a Fusina, sradicando un palo dell’illuminazi­one delle autostrade del mare alto oltre venti metri. Che qualcosa non funzionass­e l’avevano capito i dirigenti della società che gestisce il terminal. «Al mattino — spiega Simone Pastore, direttore generale di Venice Ro-Port Mos — ci siamo accorti dello sbandament­o del palo, abbiamo precluso dalle lavorazion­i l’area adiacente, ed eseguito subito un sopralluog­o con l’impresa togliendo la corrente». Le condizioni meteo hanno però fatto precipitar­e la struttura prima che fosse possibile intervenir­e allo smontaggio. Sono state danneggiat­e solo quattro delle automobili presenti nel piazzale.

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