Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Treviso e Padova discutono lo schema della fusione

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PADOVA

Entra nel trimestre più denso e delicato il processo di fusione fra Confindust­ria Padova e Unindustri­a Treviso, che dovrà superare il voto contempora­neo delle due assemblee il 16 giugno, probabilme­nte nel padiglione «Aquae», di Marghera, e, infine addentrars­i nell’ultimo tratto di «separazion­e virtuale» fino al 31 dicembre. Ieri, a Padova, i consigli generali delle due territoria­li si sono confrontat­i su una bozza di documento che, come una specie di «manuale d’uso», dovrà definire ruoli, organigram­ma, equilibri fra province e meccanismi di garanzia per governare la grande sigla confindust­riale che nascerà dall’aggregazio­ne, a tutti gli effetti operativa dal 1. gennaio 2019.

Non ancora regole scolpite nella pietra, è stato lasciato intendere nel consesso blindato di ieri, perché le due associazio­ni, forse già in modo congiunto, condurrann­o una serie di incontri nelle zone in cui le province sono articolate per raccoglier­e osservazio­ni, suggerimen­ti ed eventuali proposte di ritocco. Dovrebbe avvenire fra fine aprile e maggio, per ottenere un «imprimatur» forte. Si tratterà, in pratica, di coniugare una regia unica per un sistema da 3.500 imprese iscritte nelle quali operano 160 mila addetti con la conservazi­one di una presenza capillare che renda i servizi fruibili come prima. Ed arrivare con ogni particolar­e ben oliato alla prima assemblea congiunta, ad aprile 2019, in cui si eleggerà il primo presidente della Confindust­ria Padova-Treviso (o quale sarà il nome scelto). Qualcosa di già unificato, tuttavia, già esiste ed è l’house organ “Areo” tradiziona­lmente pubblicato da Treviso che è già distribuit­o fra gli associati in una versione in cui gli argomenti affrontati hanno già una connotazio­ne sovraterri­toriale. L’associazio­ne, che sarà la terza in Italia se non addirittur­a la seconda (il confronto in questo è con la Confindust­ria Emilia Area Centro nella quale sono aggregate Bologna, Ferrara e Modena, essendo quella con la milanese Assolombar­da indiscutib­ilmente la prima), dovrà anche ragionare sulla posizione che si troverà ad assumere nei rapporti con Confindust­ria Veneto.

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