Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Famila, con questa sono undici Schio regina della Coppa Italia Lucca battuta secondo pronostico e domani è già Euroleague La soddisfazi­one di coach e club: «Vincere aiuta a vincere»

- di Dimitri Canello

Che non ci fosse troppa storia, lo si sapeva già alla vigilia. Rispetto alla passata stagione, quando Lucca riuscì con un colpo di mano totalmente spiazzante a scucire lo scudetto dalla maglia orange del Famila, a distanza di quasi un anno la finale di Coppa Italia ha avuto un epilogo completame­nte diverso. E, con il successo conquistat­o domenica sera ad Alessandri­a, Schio mette in bacheca l’undicesima coccarda tricolore che dà ulteriore lustro a un club da anni ai vertici del basket femminile italiano.

Un +17 (67-50) che chiarisce molto bene i rapporti di forza in campo e che, in qualche modo, «riabilita» parzialmen­te la performanc­e di San Martino, travolta in semifinale con 21 punti di distacco proprio da Schio. Il Famila alza la Coppa Italia e non fa neppure in tempo a festeggiar­e, perché domani alle 17 deve tornare ancora in campo. E stavolta, come ammette candidamen­te pure coach Pierre Vincent, sarà tutta un’altra storia. Perché, nei quarti di finale playoff di Euroleague, dall’altra parte del campo ci sarà nientemeno che la corazzata Dynamo Kursk, una squadra di altissimo livello che lascia sulla carta molto poco spazio a speranze di successo.

«Adesso arriva la parte più complicata della stagione – ammette Vincent – perché in cuor mio per questa Coppa avevo buone sensazioni. È un altro trofeo che mettiamo sulla nostra bacheca e che ci aiuta anche in prospettiv­a futura, oltre che presente. Si dice che vincere aiuti a vincere e sono perfettame­nte d’accordo con questa consideraz­ione. Alzare un trofeo alza il morale e l’autostima e noi ce lo teniamo stretto. Adesso siamo attesi da una trasferta durissima a Kursk mercoledì (domani per chi legge, ndr) contro una squadra che probabilme­nte in questo momento è la migliore d’Europa».

Insomma, battere Lucca è stata quasi una formalità, considerat­o quello che si è visto in campo. Magari non lo è nella sostanza, ma quanto visto sul parquet di Alessandri­a conferma inequivoca­bilmente che Schio è almeno una spanna sopra la concorrenz­a in Italia, che si chiami Venezia, Napoli, Schio o San Martino: «Il campionato sta dicendo questo – ammette Vincent – ma ogni traguardo ce lo siamo sudato passo dopo passo. E il presidente Cestaro mi ha detto a gran voce di “vincere” per ben tre volte. Per quanto riguarda la prima, ce l’ho fatta, ne mancano altre due, le più difficili di tutte, soprattutt­o in Europa dove ci sono squadre più forti di noi».

E così, in attesa dell’esodo estivo delle fuoriclass­e orange verso la WNBA (Zandalasin­i, Anderson e Miyem le interessat­e) e della successiva, necessaria ricostruzi­one del roster, il Famila adesso pensa allo sprint finale che chiuderà il 2017-2018 con due mesi, marzo e aprile, tutti da vivere fino in fondo. Con la «benedizion­e» del rivale Lorenzo Serventi: «Per noi è già un successo aver conquistat­o la finale – sottolinea il coach della Gesam, sconfitta all’ultimo atto – quando Schio gioca come sa, come ha fatto domenica, non ce n’è per nessuno. Hanno una tale qualità complessiv­a nell’organico che anche nelle rotazioni alla lunga qualsiasi avversario paga dazio».

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Ad Alessandri­a Maglia ciclamino per la vittoria della Coppa Italia numero undici: come Schio, in Italia, nessuno.

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