Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«A 71 anni ho perso 30 chili: una nuova vita»

l signor Zoncato, di Longare in provincia di Vicenza, fa il ristorator­e e ha provato il Metodo Zangirolam­i: «Avevo problemi alle ginocchia; il medico mi ha imposto di perdere peso. Allora ho iniziato questa nuova avventura ed è cambiato tutto. Ora gli ami

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La Vittorio?» battuta in cui oppure: che ancora gli «Dov’è fanno lavora finita amici è questa: l’altra e clienti parte «Dov’è del di ristorante finito te?» E VITTORIO il Metodo ZONCATO Zangirolam­i, sorride che e risponde gli ha fatto che perdere ha seguito già 30 chili di peso e tanti centimetri sul girovita. Oggi non sente più male alle ginocchia e si muove più agilmente, ha già dovuto revisionar­e tutto il suo guardaroba ed è felice, come lo sono anche la moglie e i figli a cui ha da tempo ceduto la gestione del ristorante. La cosa più interessan­te è che il signor Vittorio ha 71 anni, ne compirà 72 a maggio: ecco dunque una bella risposta per chi crede che, dopo una certa età, non si possa più mettersi in forma. Il “balzo”, in discesa, lo ha visto passare dai 118 chili iniziali agli 88 del momento in cui rilascia questa intervista. Signor Vittorio, ci parli dell’inizio di questa avventura. Nella mia vita sono sempre stato piuttosto robusto, sono alto 1 metro e 72 e ho sempre avuto un peso superiore ai 100 chili. I problemi grossi si sono manifestat­i negli ultimi anni: con il mio lavoro sono quasi sempre in piedi e gli acciacchi alle gambe si sono fatti sentire, soprattutt­o alle articolazi­oni. Sono arrivato al punto di dovermi operare e ora ho protesi in entrambe le ginocchia. Tutto bene con l’esito dell’operazione, ma i medici sono stati chiari: dovevo perdere peso per non sollecitar­e ulteriorme­nte gli arti. E Principalm­ente come ha conosciuto dai giornali. il Centro Ho Zangirolam­i? letto spesso gli articoli dedicati a persone che si erano trovate bene. Così ho preso la mia decisione, ho chiamato, prenotato un appuntamen­to e sono andato a Trento, dove tutto è cominciato. Era il marzo scorso, dunque è passato meno di un anno. Dopo le fasi di presentazi­one e le visite iniziali, è cominciato il lavoro vero e proprio. All’inizio il calo è stato molto rapido, poi è stato più graduale, ma comunque ho continuato sempre a dimagrire, non sono mai aumentato da allora. Avrò i prossimi controlli nel mese di febbraio, poi al Centro mi hanno detto che servirà sicurament­e un anno di mantenimen­to, per stabilizza­re il risultato ottenuto. Cosa c’è di diverso oggi nella sua vita? Direi che la mia vita è proprio cambiata. Al ristorante resto ancora attivo, anche se la gestione è ora in mano ai figli. Ma tante persone che vengono e mi conoscono da anni restano stupite: sono proprio diverso. Ma non sto meglio solo fisicament­e: mi sento meglio anche mentalment­e, come persona. Per questo devo proprio ringraziar­e chi mi ha seguito in questo percorso. Molte delle persone che hanno conosciuto il Centro Zangirolam­i parlano, più che di dieta, di stile di vita diverso, vale anche per lei? Proprio così. Il punto è che mi è cambiata la mentalità: ora non riuscirei nemmeno a mangiare tutto quello che mangiavo una volta. Mi alimento in maniera sistematic­a, come prescritto dal programma e senza nemmeno fare alcuno sforzo: tutto è entrato nelle mie abitudini di vita. Si è posto un obiettivo finale da raggiunger­e? Sì, anche confrontan­domi con lo staff l’idea è quella di proseguire il dimagrimen­to fino agli 85 chilogramm­i. Nell’anno di mantenimen­to, poi, sarà necessario fare ancora qualche controllo. Aveva provato altri metodi per dimagrire? Diciamo che ci ho provato per una vita intera. Ho messo in pratica numerosi rimedi “fai da te” e una volta ero anche riuscito a calare, per poi recuperare il peso. Pensi che già diversi anni fa avevo visto le pubblicità del Centro Zangirolam­i e avevo preso appuntamen­to. Poi, chissà perché, ho disdetto. Poi è arrivato il problema delle ginocchia e dunque c’era un’ulteriore motivazion­e per andare avanti. Così ho vinto ogni dubbio e sono andato volentieri a iniziare il percorso; da allora mi sono trovato subito benissimo. Oggi mi dico che è stato un peccato non aver iniziato prima. Ma va bene così. A Il primo che ritmo mese ha ho perso perso peso? addirittur­a 10 chili, è stata un cosa repentina. Poi gradualmen­te sono passato a 3-4 chili al mese, quindi a 2-3, ora siamo circa sui 2 chili. C’è da dire che faccio tutto quello che mi dicono: sia nell’alimentazi­one che nel movimento. Però la velocità del calo, mi è stato spiegato, è molto soggettiva: c’è chi cala più velocement­e e chi più lentamente. Quello che conta di più non è la velocità con cui si dimagrisce ma mantenere, negli anni futuri, il peso. Ci parli della parte del movimento. Al mattino comincio con cyclette, poi faccio alcuni esercizi specifici prescritti: li faccio con la corda elastica e aggiungo un po’ di pesistica: con manubri da 4 chili faccio 25 movimenti per ogni braccio. Magari poi aggiungo un’ulteriore serie di esercizi. Se mi capita, la sera, faccio ancora un po’ di attività prima di andare a letto. Tutti questi sono diventati appuntamen­ti sistematic­i della mia vita, ormai li seguo volentieri e senza problemi; anzi, farei fatica a rinunciare al programma di attività motoria prescritto­mi dal Metodo Zangirolam­i. Anche questo, però, è soggettivo, non è uguale per tutti ed è questo che fa la differenza. L’attività motoria nel dimagrimen­to conta circa il 50%, ma se si fa troppa attività motoria o troppo poca, il processo si può bloccare. Capita mai di sgarrare rispetto alle indicazion­i? Sì, qualche volta mi è capitato, ma sono sempre stato abbastanza contenuto anche in questi casi. Inoltre, negli ultimi incontri di routine con lo staff del Metodo Zangirolam­i, il direttore sanitario mi ha fornito anche la “dieta post sgarro” praticamen­te si tratta di un regime alimentare da adottare il giorno seguente alla scappatell­a, per rimettersi in riga. In tal modo si può rimediare anche se, magari durante le feste, si è mangiato un po’ di più. L’alimentazi­one seguire? che le è stata prescritta è difficile da No, al contrario: è molto facile e non c’è alcun problema a seguirla. Il vero cambiament­o, per me, è forse nella sistematic­ità degli orari che seguo. Ora mangio a mezzogiorn­o e alle 19 o 19.30, più gli spuntini che mi sono stati indicati. Di certo non faccio più come una volta, quando anche per motivi connessi alla mia attività finivo per mangiare quasi sempre a mezzanotte o all’una, finito di lavorare, appena prima di mettermi a letto. Ci sono stati ulteriori benefici rispetto a quelli che abbiamo elencato finora? È diminuito il russare, in maniera molto significat­iva. Quindi le capiterà di riposare meglio e di avere più energie al mattino. Certo ma non solo: più che altro a beneficiar­e di quest’ultimo aspetto è stata mia moglie. Sento che le viene da ridere: si tratta di cambiament­i che migliorano anche la vita in famiglia, dunque. E il guardaroba? Quando ho cominciato il percorso avevo una taglia 62, al momento ho il 54. Ho già fatto una bella cernita degli indumenti presenti nel mio armadio, ma temo che non basterà. Anche perché comincio già a provare qualche taglia 52 e non è escluso che ci arrivi nei prossimi mesi. Consiglier­ebbe il metodo ad amici, parenti o clienti? L’ho già fatto e lo faccio tutti i giorni: con il mio lavoro vivo in mezzo alla gente; non solo, perché molte delle persone che incontro le conosco da tanto tempo e dunque si accorgono facilmente del mio cambiament­o e mi chiedono come ho fatto. Dunque sì: ho parlato volentieri del metodo Zangirolam­i e continuerò a farlo.

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