Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Marinai ai seggi Venezia in tilt, lo scandalo si ripete

In permesso 341 dipendenti, 243 di Chioggia

- Zambon

Puntuale, torna l’emergenza elettorale per i trasporti veneziani. Anche per questa tornata di voto, infatti, stanno saltando numerose corse sia dei vaporetti che dei bus urbani ed extraurban­i. «Colpa» dei dipendenti clodiensi di Avm/Actv, l’azienda di trasporti veneziana. Saranno ben 341 ad astenersi dal lavoro per impegni ai seggi come scrutatori e rappresent­anti di lista. Solo che di questi, 243 sono di Chioggia, 98 di tutto il resto della provincia.

L’appello ai marinai e alla loro coscienza civica è caduto ancora una volta nel vuoto. Anche per questa tornata elettorale, infatti, Venezia resta a piedi. Vaporetti e autobus decimati dall’assenza di centinaia di marinai e autisti clodiensi per «impegni al seggio». Nulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, succede da sempre, a metà fra il folclore e la rassegnazi­one dei veneziani. Un po’ come accade a Roma con i dipendenti Atac (altri servizi sul Corriere della Sera).

Questa volta, però, la faccenda potrebbe assumere connotati ben diversi a giudicare dai toni tutt’altro che pacati del Comune di Venezia. «Stiamo già lavorando con l’avvocatura civica - spiega trattenend­o a stento la rabbia l’assessore ai trasporti del capoluogo lagunare Renato Boraso - come minimo è interruzio­ne di pubblico servizio ma andremo fino in fondo, per capire a quanto ammonta il danno subito dall’azienda, oltre ai disagi, si sono dovuti assumere altri marinai e c’è anche il mancato introito. Così stiamo studiando anche i margini per un provvedime­nto per mettere in conto le perdite ai partiti che non si fanno scrupoli ad arruolare stuoli di dipendenti di Avm/Actv ad ogni tornata elettorale che Dio manda sulla terra». Ecco, nessuno lo dice se non a microfoni spenti ma il tema è, al di là dell’ecatombe trasportis­tica di un paio di giorni, l’ipotesi che un paio di giorni di permesso dal lavoro, si trasformin­o in un contributo diretto alla campagna elettorale. Nessuno parla di «voto di scambio», sia chiaro, ma di una zona quanto meno opaca sì. Le accuse sfrecciano da una sponda all’altra della laguna sud. «Ho chiesto al sindaco di Chioggia di mettere un freno a questa vergogna ma, visti i numeri, non pare esserci riuscito» tuona Boraso. E i numeri, in effetti, hanno dell’incredibil­e. Prendendo in esame 49 comuni del Veneziano, la richiesta di permessi elettorali da parte dei dipendenti di Avm/Actv arriva a 98 unità. Per la sola Chioggia, per contro, saranno 243 i dipendenti assenti dal lavoro per impegni ai seggi. Una sproporzio­ne che fa gridare allo scandalo. Risultato? Ieri, oggi e domani il 2 non solca il Canal Grande se non con il ridotto orario festivo con ulteriori disagi sulle linee 6 e 10. E in terraferma salti di corsa sul servizio urbano di Mestre e Lido, extraurban­o nord e sud urbano (e non sfugge l’ironia della situazione) di Chioggia. Eppure Alessandro Ferro e la sua giunta hanno introdotto il sistema del sorteggio per selezionar­e gli scrutatori arginando la presenza dei «soliti noti». Impossibil­e da contenere, invece, l’altissima percentual­e di rappresent­anti di lista: l’elettorale di Chioggia parla come minimo del 90% di dipendenti Avm/Actv». «Vengono scelti dai partiti - spiega la responsabi­le del Comune Maria Grazia Boscolo Todaro - che poi ci comunicano i nomi. Il Comune non può fare nulla se non appellarsi al senso di responsabi­lità». Magari attraverso i sindacati? Valter Novembrini, segretario veneziano della Cgil per il trasporto pubblico locale allarga le braccia: «Ci vorrebbe un po’ di lungimiran­za della politica e di senso di responsabi­lità. Qui abbiamo una città penalizzat­a da un’altra. Spetta alla politica intervenir­e».

Boraso ne ha per tutti: «Non facciano le verginelle, i sindacalis­ti sono i primi ad avere contatti con i partiti. Questa vicenda è scandalosa, chi lascia nelle peste i colleghi costretti a tamponare le assenze in massa dovrebbe vergognars­i. Lo dico con amarezza, sono molto dispiaciut­o dell’irresponsa­bilità dei dipendenti Avm/Actv di Chioggia. Qui parliamo di servizio pubblico e davvero non se ne può più di questa storia, anche quattro dipendenti per sezione con 50 seggi sono numeri altissimi». Condivide (senso di impotenza inclusa) anche il vice sindaco pentastell­ato di Chioggia, Marco Veronese, che è pure presidente della commission­e elettorale del Comune: «Siamo arrivati al sorteggio per gli scrutatori ma vorremmo poter fare di più. Purtroppo la legge ci lega mani e piedi».

Veronese (M5S) Per arginare il fenomeno abbiamo introdotto il sorteggio per la selezione degli scrutatori ma per i rappresent­anti di lista non possiamo fare nulla

Novembrini (Cgil) Così una città ne mette in ginocchio un’altra. Servirebbe più lungimiran­za della politica e più senso di responsabi­lità

Boraso (Civica) Una vergogna, uno scandalo intollerab­ile. Stavolta come Comune di Venezia andremo fino in fondo per far pagare i danni a chi ha sbagliato

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A singhiozzo Servizio discontinu­o e numerose corse saltate in tutti i servizi pubblici veneziani, dai vaporetti ai bus cittadini e lungo le tratte extraurban­e

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