Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Le «paghette» donate dai tre piccoli tifosi
Operazione salvadanaio. Il papà: «Idea loro»
E’ stata simpaticamente chiamata «operazione salvadanaio» e già il nome spiega tutto. E sono quelle cose che, lo si voglia o no, fanno bene al calcio.
Ieri tre giovanissimi tifosi biancorossi, Alberto, Edoardo e Achille hanno deciso di donare al club biancorosso i loro risparmi. I tre bambini sono i figli di Andrea Berengo, la cui azienda Nordor batterie è il secondo sponsor di maglia del Vicenza calcio. «Prima di tutto voglio sottolineare come la decisione di donare i loro risparmi è nata dai bambini — sottolinea Berengo — l’idea è stata del più grande, Alberto, che ha poi trovato subito l’approvazione degli altri fratellini. E’ stato un bel gesto perché loro hanno deciso con quei soldi, che sono il frutto di qualche “mancetta”, di non acquistare giocattoli ma di aiutare il Vicenza. Lo hanno fatto in famiglia è quasi una tradizione il tifo biancorosso: così come mio padre mi portava al Menti a seguire le partite e mi ha trasmesso l’amore per la squadra della mia città, così io ho fatto con loro. Sanno della difficile situazione in cui si trova la società di via Schio perché in questi mesi ho spiegato loro le difficoltà economiche che ci sono, e per questo hanno deciso di compiere un gesto che, credo, non abbia bisogno di ulteriori commenti».
La scelta dei tre bambini della famiglia Berengo rientra perfettamente nel generosissimo tentativo che i tifosi (l’operazione Cuore biancorosso è vicina ai 90.000 euro) stanno portando avanti per cercare di portare il club alla prima convocazione dell’asta pubblica, che probabilmente si terrà entro la prima metà di aprile. «In linea teorica dovrebbe andare così — conferma Berengo — la raccolta dei fondi difficilmente consentirà di andare oltre e quindi il curatore fallimentare dovrà per forza convocare l’asta. Finora la risposta della gente comune è stata commovente, ma è mancata un po’ quella dell’imprenditoria da cui ci si aspettava di più. Chiaro che ognuno con i suoi soldi fa quello che vuole, ma ritengo che il Vicenza sia un patrimonio non solo della città ma di tutta la provincia. La speranza di tutti i tifosi è che si possa arrivare a concludere l’esercizio provvisorio e che poi ci siano persone serie, competenti e determinate a rilanciare la società di via Schio dove meritano gli straordinari tifosi del Vicenza».