Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Lega berica insiste: vertice sulle Comunali
I risultati alle Politiche dei due partiti e le Comunali: Pretto incontrerà Tosetto già nei prossimi giorni
Pretto «Vogliamo trovare assieme a Tosetto una strategia adeguata per capire come muoverci»
Due partiti in subbuglio. VICENZA Era prevedibile, nei modi, ma non era ipotizzabile in tempi così ristretti. Perché sono passati appena tre giorni e già emergono visioni diverse, prese di posizione, rassicurazioni, ma anche differenze all’interno delle stesse forze di centrodestra: i vertici regionali che gettano acqua sul fuoco ardente delle dichiarazioni dei giorni scorsi e i livelli locali - vale a dire le segreterie provinciali - che già programmano incontri e studiano «strategie adeguate» da sottoporre ai maggiorenti veneti. Ecco la fotografia che immortala la situazione in Lega e Forza Italia all’indomani del voto per le elezioni politiche.
Dopo l’apertura delle urne, domenica sera, lo scenario politico nel centrodestra vicentino è immediatamente cambiato: una città, il capoluogo berico, in cui Forza Italia da molti anni è la realtà più forte di quell’area politica si è ritrovata con la Lega primo partito. Mentre il Carroccio ha triplicato i voti, passando dai 5.164 delle Politiche del 2013 (8,01 per cento) ai 14.990 racimolati domenica (25,84 per cento), Forza Italia ha quasi dimezzato i consensi passando dai 10.061 voti del 2013 (15,62 per cento) ai 5.939 di quest’anno (10,24 per cento). La Lega è diventata il primo partito per voti raccolti in città - non accadeva dal 1996 mentre Forza Italia è passata al quarto posto, dietro al Movimento cinque stelle (con 13.802 voti, pari al 22,83 per cento) e pure al Partito Democratico (12.366 voti, pari al 21,31 per cento), il grande sconfitto delle elezioni del 4 marzo.
Dunque, uno scenario mutato nelle fondamenta, che a poco più di due mesi dal voto per le prossime elezioni amministrative cambia le carte in gioco. Lo si è capito subito, all’indomani del voto, quando dalle segreteria cittadina e provinciale del Carroccio è salita la richiesta di «ridiscutere tutto - ha dichiarato il segretario cittadino Matteo Celebron - coinvolgendo l’intero centrodestra e prendendo atto che il traino politico di quest’area politica a Vicenza non può essere Forza Italia». L’oggetto del contendere è la candidatura a sindaco proprio alle prossime elezioni comunali: dallo scorso gennaio Lega e Forza Italia sostengono unite Fabio Mantovani verso la corsa a Palazzo Trissino, in virtù di un accordo fra i due partiti siglato a livello regionale e di più ampio respiro, patto secondo il quale a Treviso si corre con un candidato indicato dalla Lega e a Vicenza invece a dare i nomi sono i forzisti. Ora la Lega vicentina vorrebbe rivedere quell’accordo, tanto che nei prossimi giorni il segretario provinciale Erik Pretto (neo-eletto alla Camera) ha in programma un incontro con l’omologo forzista Matteo Tosetto. E si parlerà di amministrative: «Ritengo utile incontrare Tosetto - dichiara Pretto - per capire assieme quale possa essere una strategia adeguata che verrà poi avallata o meno dalla segreteria regionale. Qualcosa è cambiato in seguito a elezioni politiche e nei limiti delle mie competenze voglio capire come muovermi a livello provinciale». Dunque, la linea si è capovolta e ora la Lega punta a partire dal territorio per convincere i maggiorenti regionali.
Ma al momento il Carroccio vive quasi uno scollamento fra i livelli locali e i vertici del partito, perché dalla segreteria regionale arriva una presa di posizione netta, ovvero «niente scossoni»: «Gli accordi si rispettano - dichiara il segretario veneto della Lega, Gianantonio Da Re - bisogna onorare gli impegni presi prima delle Politiche perché non è che ci si rimette a fare i conti a ogni elezione». E che i vertici veneti dei due partiti siano in sintonia lo si evince anche dalle dichiarazioni del commissario regionale di Forza Italia, Adriano Paroli, che chiude la porta di possibili ripercussioni post-voto sul candidato sindaco a Vicenza: «C’è un accordo fra i due partiti che prevede un indirizzo, e noi lo rispettiamo. Ma credo che anche la Lega lo stia rispettando, perché con i vertici leghisti c’è un rapporto serio e costruttivo, siamo persone serie e si lavora per vincere e a me non è arrivata alcuna richiesta di modificare quell’accordo. Dunque non mi aspetto cambiamenti, non avrebbe senso». Pertanto anche per Forza Italia Mantovani resta candidato: «Non ci sono motivi né ragioni per mettere in discussione il suo nome - precisa Paroli - noi non siamo abituati a usare le persone come pedine, anche perché la scelta del candidato a Vicenza non è stata solo frutto di equilibri politici ma di una valutazione di nomi».
Paroli (Fi) C’è un accordo preciso a livello regionale e noi lo vogliamo rispettare Da Re (Lega) Non ci si rimette a fare i conti ad ogni elezione: si va avanti come deciso