Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cani in pediatria per far giocare i bimbi

Carezze e crocchette: inizia la Pet Therapy con quattro labrador al San Bortolo

- Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

I bimbi ridono, nascondono VICENZA le crocchette, provano, pettinano gli animali. Il debutto della Pet Therapy nel reparto di Pediatria sembra essere un successo: ogni weekend quattro Labrador entrano in reparto, nella loro stanza apposita. Lì, per qualche ora giocano con i piccoli pazienti che riescono a dimenticar­e la loro malattia. E gli animali, proprio come i medici, fanno anche il giro delle camere, facendosi coccolare da tutti.

Giovanni ha quattro VICENZA anni e una crocchetta in mano. La nasconde dietro una sedia ritenendol­a un nascondigl­io perfetto.

Un sorriso gli attraversa il volto, da un orecchio all’altro, mentre nella sua stanza d’ospedale entra a passi lenti un cane labrador: il pelo nocciola, gli occhioni liquidi, il naso scuro che si muove a fiutare. Quando trova la crocchetta il bimbo lo abbraccia, è un tripudio di risa. Il cane è paziente e addestrato, è uno di quelli dell’associazio­ne Angel Dog. E la malattia, per un momento, è dimenticat­a. La Pet Therapy da qualche settimana è entrata ufficialme­nte nella corsia del reparto Pediatria dell’ospedale San Bortolo di Vicenza: «L’associazio­ne Angel Dog viene con i cani tutte le domeniche, girano per le stanze. E i bambini sono entusiasti» spiega il primario Massimo Bellettato.

In reparto attualment­e i bimbi ricoverati sono una ventina, di cui circa tre quarti fra i due e i quattordic­i anni. Cioè la fascia d’età «giusta» per la Pet Therapy.

Il progetto con l’associazio­ne vicentina Angel Dog è iniziato a fine gennaio. L’attività in corsia si aggiunge a quella che, limitatame­nte al day hospital, viene già svolta al San Bortolo al venerdì da un analogo altro gruppo di educatori specializz­ati in Pet Therapy provenient­i dall’Alto Vicentino. La domenica gli educatori di Angel Dog portano gli animali – quattro, labrador retriever e golden retriever, addestrati alla pazienza e agli approcci a volte un po’ bruschi dei bambini – in una stanza appositame­nte predispost­a, leggerment­e staccata dalla corsia vera e propria. «Lì avviene il primo contatto. I bambini che lo desiderano vanno nella stanza e, con i volontari vicino, pettinano i cani, li coccolano, li portano in giro con il guinzaglio, ci giocano» spiega Bellettato.

Dopodichè gli animali, proprio come i medici curanti quotidiana­mente, fanno il giro del reparto: «Entrano nelle stanze dei bimbi i cui genitori accordano il consenso» continua il primario.

Gli animali sono curati e puliti, ovviamente, e c’è sempre una verifica preliminar­e che non ci siano allergie o altri impediment­i. Una volta dentro, anche il bimbo forzatamen­te a letto può accarezzar­e il cane, o se riesce ad alzarsi può accompagna­rlo in giro con il guinzaglio. Gli educatori insegnano ai piccoli il modo giusto per toccare il cane. Il risultato è garantito: «I bambini ricoverati ne hanno un grande effetto rilassante, positivo – osserva il medico – questa terapia è una modalità che consente di normalizza­re l’ambiente ospedalier­o. La condivisio­ne di giochi e carezze fra bambini e animali rompe la barriera dell’isolamento in ospedale».

Il progetto, iniziato con successo a fine gennaio, procede anche se, purtroppo, nel reparto del San Bortolo è mancata una figura importante impegnata proprio in questo. «Quello con Angel Dog è un programma a cui lavoravamo da tempo. Siamo riusciti ad attuarlo anche grazie all’impegno di un’infermiera specializz­ata, Erika Brazzale, che con nostro grande dolore è mancata a febbraio» conclude il primario.

 ??  ??
 ??  ?? Entusiasmo Al San Bortolo alcuni cani addestrati cercano di distrarre i piccoli malati
Entusiasmo Al San Bortolo alcuni cani addestrati cercano di distrarre i piccoli malati

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy