Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Moschea, preso il piromane: colpa di una lite

Il padovano ha lasciato per sbaglio la sua scheda elettorale nel luogo dell’attentato

- Andrea Pistore © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

É un 57enne padovano, PADOVA incensurat­o, il piromane che nella notte tra domenica e lunedì ha appiccato le fiamme al portone della moschea. Incastrato da una scheda elettorale. «Tutto è nato da una lite».

Ad inchiodarl­o sono PADOVA state le immagini della video sorveglian­za, che per ben due sere l’hanno immortalat­o mentre tentava di dare fuoco alla porta della moschea di via Turazza. La prima volta gli è andata male, la seconda ha fatto centro, con le fiamme divampate e bloccate solo dal tempestivo intervento dei vigili del fuoco allertati dalle forze dell’ordine. Alla fine i carabinier­i hanno denunciato un 57enne padovano, incensurat­o, che nella notte tra domenica e lunedì ha appiccato le fiamme al portone del centro culturale islamico «La Saggezza».

Se all’inizio si poteva pensare a un attacco di matrice politica, l’indagine ha chiarito come all’origine del gesto vi sia un motivo molto più banale: una lite per futili motivi con un vicino di casa islamico. Il sunto? Do fuoco alla Moschea per vendicarmi di te che sei di fede islamica. Tutto ha avuto inizio sabato notte verso l’una quando un uomo si è avvicinato al centro di preghiera islamica, ha appoggiato a terra una scatola con dentro diversa carta imbevuta di benzina e ha provato ad accendere le fiamme. Il tentativo di bruciare la porta è fallito.

Il piromane è tornato all’azione nella notte tra domenica e lunedì. Le immagini mostrano un uomo incappucci­ato intento a dare fuoco alla carta con un accendino di fronte al portoncino d’ingresso della struttura. In particolar­e i militari sono riusciti a risalire alla vettura utilizzata per merito di alcuni adesivi attaccati sulla parte posteriore della macchina che hanno consentito di individuar­la e di leggere la targa grazie anche a un’altra telecamera che ha nitidament­e mostrato i numeri e le lettere. A tradire il 57enne anche il rinvenimen­to della tessera elettorale che le fiamme avevano distrutto solo parzialmen­te, lasciando visibili nome, cognome e indirizzo. Resta un mistero se l’utilizzo del documento proprio a ridosso delle elezioni sia stato mirato o se davvero l’uomo l’abbia usato solo come materiale combustibi­le.

Lunedì i carabinier­i hanno fatto irruzione all’interno della sua abitazione alla Stanga, dove l’uomo abita in una casa popolare Ater. Durante la perquisizi­one sono stati trovati gli abiti usati per compiere l’attentato e il recipiente utilizzato per trasportar­e la benzina. Il piromane all’inizio non ha proferito parola, ma davanti all’evidenza ha ammesso tutto. La giustifica­zione del gesto? Un litigio avuto qualche giorno prima con un vicino di casa di fede musulmana. Il 57enne è una persona invalida civile, che vive con una pensione minima in completa solitudine, in un appartamen­to trovato in perfetto ordine e pulito. Il centro culturale Al Hikmah è stato aperto nel 2012, all’interno di un appartamen­to che prima fungeva da galleria d’arte. «Non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema coi viciniavev­a spiegato Ahmed Ravdi, presidente dell’associazio­ne - l’unico altro episodio era accaduto due anni fa quando un sasso aveva scheggiato il vetro del centro culturale».

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A fuoco La porta della moschea

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