Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bassanesi generosi: in ottomila pronti a donare il midollo
Cresce la «Bassano città del dono». BASSANO Il territorio è tra i più attivi nel Veneto sul fronte della donazione di sangue, midollo, organi. Per rinforzare le file dei volontari, il coordinamento cittadino - sintesi di Aido, Admo, Rds, Fidas e Avis - ha avviato una campagna di diffusione della cultura della donazione tra le giovani generazioni, coinvolgendo le quinte superiori, e nei quartieri. Anche se per ora i numeri sono confortanti, gli addetti ai lavori guardano al futuro che si profila incerto per effetto del calo demografico. «Gli studenti si stanno rivelando molto sensibili: su 110 che hanno partecipato agli ultimi incontri di approfondimento tenuti da noi, con medici ed insegnanti, 40 si sono offerti come potenziali donatori di midollo spiega Carla Daldin Spitale, referente della “Città del dono”- La loro è una scelta ponderata, che passa per diversi confronti. Solo se convinti procediamo con il prelievo salivare per la tipizzazione del midollo. I dati raccolti vengono inseriti in un registro nazionale e da lì in un archivio internazionale». L’azione del coordinamento coinvolge anche la popolazione. Con i comitati di quartiere ha organizzato sei incontri, il primo venerdì, nella sede degli alpini di via Rosmini (alle 20,30), per residenti di Borgo Zucco, Merlo, Firenze, San Bassiano, Santa Croce. Nel Bassanese sono 8mila i donatori pronti a dare il midollo; 50 quelli che l’hanno già fatto perché compatibili. Nel 2017 sono stati 380 i nuovi iscritti al registro, 6 i prelievi effettuati, 12mila le donazioni di sangue. «La raccolta sul territorio riesce a fronteggiare la domanda locale e una parte delle scorte va ad altri ospedali – fa sapere la coordinatrice – Ma non dobbiamo abbassare la guardia, anche la domanda di sangue continua a salire. C’è poi il continuo calo della natalità: stando alle proiezioni, già nel 2020 i donatori diminuiranno del 5 per cento».