Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Più di due bassanesi su cento schiavi del gioco d’azzardo

I dati dell’ambulatori­o per la ludopatia: ma i pazienti sono solo 200

- Raffaella Forin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Quasi il 2 per cento BASSANO della popolazion­e del Bassanese ha sviluppato una dipendenza da gioco d’azzardo, ovvero oltre tremila persone. Solo il 5 per cento, tuttavia, si rivolge ai servizi per uscire dalla spirale. Quasi sempre sono i familiari esasperati a farsi avanti. Bussano all’ambulatori­o per la ludopatia che da cinque è attivo al Serd cittadino. Sono oltre 200 le persone prese in carico. «Ora ne stiamo seguendo una settantina spiega lo specialist­a Paolo Civitelli che gestisce lo sportello – Si lavora in rete con altre realtà locali, come la cooperativ­a Adelante che segue le famiglie messe in ginocchio, sia sotto il profilo economico che psicologic­o, da un suo componente giocatore compulsivo. Ci sono poi le azioni con le scuole e il mondo educativo molto attenti a questa piaga sociale, e con alcune banche che ci segnalano le anomalie nei prelievi di denaro o inspiegabi­li debiti contratti. Esiste anche un gruppo di mutuoaiuto, quello dei giocatori anonimi, impegnati in un percorso per evitare le ricadute».

L’approccio terapeutic­o predispost­o dal Serd prevede, nei casi più seri, anche la nomina di un amministra­tore di sostegno. Se fino a qualche anno fa il profilo medio del giocatore patologico era quello di un maschio adulto, oggi non vi sono più differenze né di genere, né di età: donne, anziani e giovani, anche minorenni, vengono risucchiat­i nel vortice della ludopatia. «Secondo una recente ricerca svolta nelle scuole superiori cittadine, emerge che il 3,2 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni gioca ed è a rischio di ludopatia – evidenzia l’assessore alla Politiche giovanili Oscar Mazzocchin – Tuttavia, il dato è inferiore alla media nazionale che si attesta sul 4,5 per cento».

«A frequentar­e le 20 sale slot bassanesi sono perlopiù persone fragili che spesso danno fondo a risparmi, impegnano l’auto o l’abitazione, talvolta finendo nelle maglie di usurai per saldare debiti – aggiunge Civitelli – Sono attirate da strategie particolar­mente convincent­i studiate appositame­nte». Sul fronte del contrasto del fenomeno, che dopo la forte impennata negli anni scorsi pare si stia stabilizza­ndo, si moltiplica­no le azioni messe in campo dai Comuni del territorio. A Bassano, l’apertura delle sale slot da qualche mese è stata ridotta dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. «Non possono aprire locali di questo tipo ad una distanza inferiore ai 500 metri dai punti sensibili, come scuole, case di riposo», sottolinea Mazzocchin . E su iniziativa del Cnca veneto, oggi e domani a villa San Giuseppe si terrà un corso di formazione per docenti ed educatori sulla matematica, che aiuta a conoscere le reali probabilit­à di vincita. «Il progetto si concluderà venerdì – aggiunge la psicologa di Adelante Paola Castellan – nella sala Da Ponte con un doppio spettacolo per sensibiliz­zare i giovani sui rischi del gioco d’azzardo. Vi parteciper­anno oltre mille studenti delle superiori».

Civitelli\1 Lavoriamo in rete con altre realtà locali e anche con le scuole Civitelli\2 Nelle 20 sale slot cittadine vanno persone fragili

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