Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dallo Scarabeo ai 56 titoli iridati: storia di una leggenda
Tutto è iniziato con uno Scarabeo. La prima moto da cross che Ivano Beggio, grande appassionato, presentò sul mercato delle motociclette adatte al fuoristrada.
Da qui una leggenda, con 56 campionati mondiali vinti e 294 gran premi conquistati nel Motomondiale. Un record nei record, perché il marchio Aprilia (dalla passione del papà Alberto per l’omonimo modello della Lancia) primeggia tuttora tra i costruttori a livello europeo e ha dato la paga ai colossi giapponesi che, per stagioni e stagioni, ai bolidi di Beggio potevano giusto prendere il numero sul telaio. Niente di più. A livello sportivo Aprilia muove i primi passi a metà degli anni ‘70 nel cross, appunto, affidando il manubrio del gas a Ivan Alborghetti e Corrado Maddii, due leggende nazionali del cross che portano alla casa di Noale i primi titoli. Da qui al Motomondiale il passo è più breve di quanto di possa immaginare. Nel 1985 Aprilia sbarca nella classe 250 con un rivoluzionario «due tempi» Rotax affidato alle sapienti mani di Loris Reggiani, che porta la prima vittoria due stagioni dopo, a Misano Adriatico.
Poi l’evoluzione nella ottavo di litro, con la vittoria di Alex Gramigni nel 1991. Anno in cui nell’Europeo esplode il talento di Max Biaggi. Nel 1992 il primo titolo mondiale, con Gramigni, nella 125. E nel 1994 inizia la leggenda Biaggi: tre titoli mondiali consecutivi, doppiati anche nella 125 con Kazuto Sakata e abbinati all’esordio della bicilindrica nella 500, ancora con Reggiani alla guida. «Da Noale ha sfidato i giganti. Ivano Beggio è stato parte della mia vita sportiva — ha detto Biaggi — una specie di padre nel racing. Mi ha dato fiducia e una moto competitiva quando ero poco più che un ragazzino». E nel ‘96, in 125, fa il suo esordio al Motomondiale un ragazzino di 16 anni che, da lì in avanti, qualcosa avrebbe scritto nel libro del motociclismo: Valentino Rossi. Con l’Aprilia il fuoriclasse di Tavullia porterà a casa due titoli, tra 125 e 250 prima di spiccare il volo con Yamaha e Honda. Dalla pioneristica Scarabeo e dai primi ciclomotori dal nome dolce come Daniela, Colibrì e Packi, ne è passata, intanto, di acqua sotto i ponti. I titoli costruttori e piloti si susseguono senza soluzione di continuità e i campioni allevati in Aprilia non si contano: Biaggi, Rossi, Capirossi, Sakata, Locatelli, Poggiali, Simoncelli, Melandri, Vincent. Le Aprilia sono tra le moto più competitive e innovative e sono anche, particolare affatto trascurabile, belle da vedere. Si sfonda anche in Superbike, nell’Enduro, nella nicchia della Supermotard. Torna Max Biaggi e in SBK strappa alla concorrenza due titoli mondiali che profumano di capolavoro assoluto. A oggi il palmares Aprilia è impressionante: 56 titoli mondiali, 346 Gran Premi vinti e un Motomondiale alle porte. La manopola del gas, qui, non chiude mai.
Max Biaggi Mi ha dato fiducia e una moto competitiva quando ero un ragazzino e gli sarò sempre grato