Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il governo, il consenso La lezione del Principe e la partita veneta

- di Giorgio Benati

Niccolò Macchiavel­li, sappiamo, fu un grande maestro di dottrina politica. Molti di noi conoscono non solo il suo De Principati­bus (1513), poi noto come Il Principe, ma anche usi al sostantivo machiavell­ismo o all’aggettivo machiavell­ico per esprimere concetti spesso in contrasto con le leggi della morale. Ne Il Principe, dedicato a Lorenzo de’ Medici, Macchiavel­li espone le caratteris­tiche dei principati e dei metodi per mantenerli e conquistar­li. Quale attualità per noi che ci siamo appena recati a votare per scegliere il nostro Principe (il Presidente del consiglio dei ministri) e il suo principato o principati (forza politica o movimento ma anche maggioranz­a di governo), partita questa in cui il Veneto in virtù del suo risultato elettorale giocherà un ruolo importante. Ne parla con arguzia

e saggezza al Capitolo VI «De’ Principati nuovi, che con le proprie armi e virtù si

acquistano» e indica al Principe la via da seguire per dar vita ad un principato stabile, duraturo e facile da conservare. Due le condizioni: dapprima deve aver conquistat­o il potere potendo far affidament­o al proprio valore e virtù, secondaria­mente deve disporre di milizie proprie e non mercenarie. Fa anche una distinzion­e tra quelli che si approprian­o di principati nuovi con le proprie armi e con la virtù, e quelli acquisiti con le armi altrui e la fortuna affermando che i primi avranno maggiori possibilit­à di conservarl­o. É altresì importante che il Principe abbia delle proprie milizie fedeli perché una volta al potere dovrà totalmente riorganizz­are lo Stato acquisito. Solo in questo modo potrà conservare il potere nel tempo. Sarà questa un’iniziativa problemati­ca perché il Principe si troverà contro tutti coloro che già godono dal sistema che egli vuole riorganizz­are. In questo contesto, per il Principe è importante avere un esercito fidato sia per far fronte agli avversari sia per conservare intatto il sostegno dei suoi perché, dopo l’entusiasmo iniziale, tenderanno naturalmen­te a disaffezio­narsi e a passare dalla parte dell’avversario. Ad usum Delphini.

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