Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Metalmeccanico e alimentare guidano la ripresa nel Vicentino
La Camera di commercio conferma la ripresa. Mariani: ma le difficoltà restano
Industria vicentina, ritmi «cinesi»: il quarto trimestre 2017 secondo la Camera di Commercio ha registrato in provincia una crescita di oltre sette punti percentuali di produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno prima, e di una quota del 6,7 per cento in più nei fatturati. Il presidente dell’ente camerale Paolo Mariani resta comunque prudente: «Siamo in una dimensione del tutto diversa rispetto a prima del 2008 – avverte – lo scenario è positivo ma le incognite rimangono tante, a partire dal quadro internazionale e dalle possibili conseguenze sull’export». E i dati sul credito alle aziende restano una nota dolente.
La prima analisi dell’ente camerale è il confronto fra il quarto trimestre e i tre mesi precedenti, la variazione «destagionalizzata»: la fase finale dell’anno ha visto una crescita del 2,3 per cento di produzione, due punti di fatturato, numeri che riportano gli indici industriali vicentini «ai livelli pre-crisi» assicurano dalla Camera di Commercio. Bene anche gli ordini, cresciuti nel trimestre dello 0,9 per cento sul mercato nazionale e del 4,2 per cento sui mercati stranieri. L’elevato tasso di crescita rispetto all’anno precedente, già citato, è guidato secondo l’ente camerale soprattutto dalle industrie di beni strumentali (impianti e macchinari), la crescita è più contenuta per le ditte che realizzano beni intermedi e di consumo. Guardando ai settori la produzione è aumentata soprattutto nel metalmeccanico e alimentare, meno nell’orafo e nella chimica-gomma-plastica.
Confermano la ripresa le immatricolazioni di auto nel trimestre (più 19,7 per cento in provincia, rispetto all’anno prima). Altri numeri positivi, secondo l’ente, sono quelli della cassa integrazione guadagni, scesa dagli 1,3 milioni di ore autorizzate fra luglio e settembre alle 875mila ore dell’ultimo quadrimestre. Le ore complessive di Cig autorizzate nel 2017 sono state 5,7 milioni: il valore più basso dal 2008, in netta diminuzione rispetto al 2016 (9,4 milioni, meno 39,3 per cento). La principale nota dolente riguarda invece il credito. A dispetto delle politiche espansive della Bce, infatti, da gennaio a dicembre 2017 i prestiti bancari alle imprese vicentine sono scesi del 4,9 per cento, calando da 15,3 miliardi del 2016 a 14,5 miliardi di euro. «C’è una tendenza generale positiva che aiuta – rileva Mariani – ed è abbastanza trasversale ai vari settori. Detto questo, resta difficile programmare a medio termine. Quanto al credito, la costrizione continua ma il sistema fortunatamente funziona comunque: quello che ripetiamo è che è necessario passare da imprese di persone a imprese di capitali, finanziate. C’è un salto culturale che deve continuare».