Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ex Popolare, dissequestri respinti Il giudice: richiesta senza senso i beni non sono ancora sigillati
Banca Popolare di Vicenza: visto che le parti civili non VICENZA hanno ancora eseguito i sequestri conservativi dei beni disposti dal giudice Roberto Venditti a carico degli imputati per il crac dell’istituto di credito, non ha senso discutere sui dissequestri. Non c’è infatti alcun interesse degli imputati ad impugnare un provvedimento che di fatto non si è ancora concretizzato. Questa la decisione del tribunale del Riesame presieduto dal giudice Antonella Toniolo in merito alle prime quattro richieste di dissequestro presentate dall’avvocato Enrico Ambrosetti che assiste l’ex presidente Gianni Zonin. Era stato proprio lo stesso legale, ieri mattina in aula a Vicenza, a sostenere l’inammissibilità dell’istanza con cui chiedeva di annullare i sigilli, proprio perché questi non sono ancora scattati da parte delle parti civili (era il caso di risparmiatori, tra gli altri, difesi dall’avvocato Renato Bertelle). Nonostante siano stati concessi loro da alcune settimane. Il tribunale del Riesame ha confermato l’inammissibilità delle istanze – a questo punto di tutte le circa cento istante presentate fin qui, tanto che non ha più senso fissare altre udienze - , e con un’ordinanza ha fissato il termine per impugnare i sequestri da quando il primo di questi verrà eseguito. I sequestri concessi finora dal giudice Roberto Venditti hanno superato l’ammontare di 250 milioni di euro: beni degli ex manager della banca ma anche dei loro familiari stretti a cui nel frattempo li hanno ceduti. Le parti civili si starebbero muovendo in questi giorni per notificarli agli interessati, quindi eseguirli, già al lavoro per «congelare» in Camera di Commercio, banca o al catasto quote di società, soldi, azioni e proprietà di Zonin e altri. Beni, questi, a tutela delle parti civili (sono oltre 5mila quelle ammesse fin qui) in caso di condanna definitiva degli imputati: in tal caso i beni verranno venduti e il loro ricavato verrà spartito appunto tra le parti civili.