Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Despar non teme lo sbarco di Aldi in Italia Pronti alla spesa on-line, ma è per le metropoli»
Come le dichiarazioni degli allenatori alla vigilia di una partita: rispetto sì, paura no. Così Aspiag, concessionaria del marchio Despar per Nordest ed Emilia Romagna controllata dal gruppo austriaco Spar, si prepara ad affrontare la concorrenza di Aldi, il colosso tedesco dei discount sbarcato in Italia a inizio anno e che proprio oggi inaugura sei punti vendita (tra cui uno a Verona, nella centralissima piazza Cittadella, con 18 assunzioni). L’occasione per parlarne ieri a Padova, dove i vertici Aspiag hanno presentato il bilancio 2017.
Numeri o tutti in crescita: il fatturato ha raggiunto quota 2,16 miliardi (+4,5%), il numero dei punti vendita è passato da 567 a 571 (tra cui 8 nuovi di zecca) e quello dei collaboratori è salito da 7.568 a 7.832 (+3,5%). Se Aldi punta a raggiungere quota 45 negozi nel Nord Italia entro fine anno, Aspiag ha annunciato un investimento di 149 milioni su punti vendita e infrastrutture che porterà all’apertura di altre sette filiali e al potenziamento di Agrologic (il nuovo polo logistico di Monselice, nel Padovano). Insomma, il gioco si fa duro. E Aspiag non si tira certo indietro: «Conosciamo bene Aldi perché è già presente in Austria, Slovenia e Ungheria come noi - commenta il presidente Rudolf Staudinger -. È di sicuro un avversario molto forte, il migliore nei discount insieme a Lidl. Giusto avere grande rispetto ma non certo paura. Li terremo sotto controllo e per loro non sarà facile svilupparsi come hanno fatto in altri Paesi: in Italia la cultura del cibo è molto importante e la qualità nettamente più elevata». «Ho visitato i primi negozi Aldi e devo dire che sono molto belli - aggiunge l’ad Harald Antley -. Sono forti soprattutto sul fresco e sul pane, ma a proposito di pane va ricordato che noi abbiamo inventato i cassetti self service e che poi ce li hanno copiati tutti, a partire da Lidl. Ad ogni modo siamo in grado di combattere i discount, il nostro assortimento è molto più ampio e non c’è bisogno di escogitare strategie particolari».
A proposito di concorrenza, sul mercato si assiste al boom della spesa online. Ma su questo tasto, la risposta di Aspiag è più tiepida: «Abbiamo mosso i primi passi in Austria, a Vienna e a Salisburgo - dice Staudinger -. Quest’anno abbiamo iniziato in Slovenia e vogliamo arrivare in Ungheria, poi nel 2019 sarà la volta dell’Italia». «La spesa online è più adatta alle grandi città come Milano, dove va molto bene - precisa Antley -. Per noi non sarà facile avere lo stesso successo ottenuto in altri Paesi».