Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Cartoline dall’800, Venezia prima del turismo

La mostra alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino sulla fotografia italiana

- Veronica Tuzii

Impose il mito di una Venezia romantica e decadente attraverso le sue architettu­re magnifiche, esaltate dagli effetti di luci e ombre dosate sapienteme­nte a svelare ogni particolar­e di edifici e monumenti. La fotografia ottocentes­ca nella città lagunare sperimenta­va attraverso piccole botteghe artigianal­i, imprese commercial­i che dalla vendita locale delle immagini trassero merito artistico e fortuna economica ma anche un laboratori­o di idee dove si testavano tecniche e apparecchi­ature. C’è un pezzo di questa Venezia nella bella esposizion­e «Nuove immagini dell’antico: la fotografia dell’Ottocento in Italia», a cura di Filippo Maggia allestita alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino fino al 29 maggio.

A partire circa dal 1850, molti tra i pionieri della fotografia in laguna gravitavan­o attorno al negozio di Carlo Ponti, fotografo a sua volta e imprendito­re. Tra questi scrissero pagine importanti per la storia della fotografia Carlo Naya, Domenico Bresolin, Fortunato Antonio Perini, Giuseppe Beniamino Coen. Ed ecco in mostra gli scatti del Cortile di Palazzo Ducale di Ponti, Piazza San Marco di Perini, un Ponte dei Sospiri di Bresolin. Sono immagini-icona di quel Grand Tour che la rassegna torinese fa rivivere attraverso oltre settanta fotografie storiche appartenen­ti alla Collezione Sandretto Re Rebaudengo: «Avviata nel 1992 - spiega Patrizia Sandretto Re Rebaudengo - con acquisizio­ni di autori contempora­nei, la Collezione ha guardato indietro. Si è proposta l’ambizioso obiettivo di mostrare nel tempo al pubblico e agli studiosi, come il linguaggio fotografic­o del nostro paese si sia sviluppato dagli esordi ad oggi».

Il viaggio nell’Italia del Belpaese fa tappa in un’altra città veneta, Verona, con le immagini del tedesco Moritz Lotze che fondò un rinomato studio nel centro scaligero - e la sua Arena, il Ponte Pietra, il Ponte Nuovo e Castel San Pietro. La selezione di scatti proposta in mostra è di grande qualità e annovera molti dei fotografi più importanti attivi nella seconda metà dell’Ottocento: Henri Le Lieure e Charles Marville con superbe visioni di Torino, Adolphe Godard a Genova, le vedute aeree del Duomo di Milano di Hippolyte Deroche e Francesco Heiland, la Firenze di Leopoldo Alinari e Alphonse Bernoud, Enrico Van Lint a Pisa, i monumenti romani ritratti da Robert Macpherson, Pierre Petit e Gioacchino Altobelli, sino al Teatro greco di Taormina immortalat­o da Giorgio Sommer.

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Senza tempo Piazza San Marco fotografat­a nel 1852-53 da Fortunato Antonio Perini

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